Il candidato sindaco Antonio Capone legge l'inaugurazione dei pulmini elettrici in chiave anti-filobus, o meglio, i nuovi mezzi pubblici sconfessano la metropolitana di superficie. "L'inaugurazione in pompa magna dei tre nuovi pulmini a metano, - infatti dice - alla presenza del sindaco e del presidente di Sgm, testimonia in maniera inequivocabile il fallimento del progetto filobus. A dire il vero, in questi giorni, ce ne eravamo accorti tutti, vedendo girare per la città vuote e spoglie quelle carrozze che pomposamente si immaginavano gremite per le prime settimane d'esercizio. E invece nulla, dal momento che la metropolitana di superficie transita più vuota delle vecchie corriere a benzina.
Fantasmi o sabotatori a parte, il filobus si dimostra dannoso per l'economia cittadina e la vivibilità dei leccesi. Perrone, solo qualche tempo fa, aveva pubblicamente affermato che se la Magistratura avesse individuato zone d'ombra su quel progetto faraonico, che ha contribuito in maniera determinate al dissesto di bilancio, non avrebbe tardato un solo minuto a smantellarlo. Si è reso conto che qualcuno sta pagando per un'indagine che riguarda proprio il filobus e non altre vicende in chiaroscuro del recente passato? O l'accordo con Adriana Poli Bortone, di cui il primo cittadino è ritornato ad essere alleato, sta cancellando la memoria di una vicenda certamente non in linea con gli interessi della città?". Tornano come macigni scelte vecchie e nuove alleanze.

"Verso Lecce" di cui Antonio Capone è il leader ritiene da sempre l'opera del Filobus non soltanto inutile ma, soprattutto, dannosa per l'economia di quel tessuto commerciale che, a causa di corsie preferenziali degne di una metropoli americana, vede ridursi gli spazi per la sosta dei potenziali clienti. "I pulmini a metano di oggi - rintuzza Capone - sono una sconfessione di quelle politiche della mobilità che hanno portato all'ideazione del progetto filobus. I candidati a sindaco non hanno scuse da accampare e dovrebbero, con onestà intellettuale, esprimere ai cittadini la propria posizione che non può più essere il portato di una melina intellettuale di basso livello".