"Perrone come Berlusconi, Berlusconi come Perrone". Il messaggio è chiaro e le parole che escono energiche dalla bocca di Loredana Capone risuonano nel foyer del Teatro Politeama Greco di Lecce. Accanto a lei i big del Partito Democratico Antonio Maniglio, Teresa Bellanova, Salvatore Capone, Sergio Blasi, Alberto Maritati, Fabrizio Marra, Cosimo Durante e tra di loro Pierluigi Bersani, colui che dal 2009 riveste il ruolo di segretario nazionale del Pd.

La sala oggi è piena e l'occasione è buona per presentare i nomi dei candidati Sindaco dei comuni che andranno al voto, chiaramente vicini al partito protagonista dell'incontro. Molti di loro sono presenti in sala. E gli applausi nascono spontanei, uno dopo l'altro. A presentarli è Salvatore Capone, segretario provinciale del Pd chiarendo che Lecce nelle sue future scelte è pronta a lanciare il suo messaggio della buona politica. Dopo di lui è Sergio Blasi, segretario regionale del Pd, a dare il benvenuto a Bersani. Poche parole e molta convinzione. "Bisogna crederci" afferma l'ex primo cittadino di Melpignano e a fargli eco è la candidata alla carica di Sindaco Loredana Capone che dopo il parallelismo Perrone-Berlusconi parla di lavoro, di sprechi e della fine di una stagione politica targata Fitto, Poli Bortone e Perrone.
E poi tocca al segretario nazionale, che tra gli applausi dei presenti, disegna con le parole uno scenario più allargato. Parla della situazione nazionale e poi di quella francese senza perdere un attimo nel fare paragoni con Lecce. Perché anche a Lecce secondo Bersani "cova" il cambiamento: "Adesso può succedere, adesso si può cambiare" conclude tra gli applausi.

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