Loredana Capone torna sulle politiche del lavoro e, come già detto durante la campagna delle primarie del centrosinistra, si possono creare 3.000 posti di lavoro in 10 anni. "Anche il Comune può svolgere un ruolo attivo - afferma - nel dare risposte alla richiesta di lavoro che arriva da tutte le fasce dei cittadini: giovani e meno giovani che pagano il peso di una crisi che interessa tutti i settori dell'economia. Una città non può guardare con speranza al futuro se non c'è un'amministrazione che si preoccupa di creare le condizioni per creare occupazione.
Per questo motivo riteniamo che ogni azione, ogni intervento del Comune dovrà essere finalizzato a generare lavoro e che con l'uso di fondi europei e regionali molto potrà essere fatto nei settori della mobilità, dell'energia, dell'ambiente, della cultura, del turismo e del welfare. Il nostro piano prevede la nascita di 3000 nuovi posti di lavoro in 10 anni. Sono 300 posti di lavoro l'anno, praticamente uno al giorno.

Il primo fronte di intervento riguarda mobilità, energia, ambiente: i dati che giungono da altre parti d'Europa dimostrano che l'utilizzo delle nuove fonti di energia, la bioarchitettura, l'attenzione alla raccolta differenziata, una pianificazione della mobilità sostenibile hanno in un'ottica di medio-lungo periodo, benefici economici e maggiore occupazione
Servizi sociali, cultura e turismo sono settori fondamentali per la creazione di nuovi posti di lavoro a Lecce. Più asili nido, potenziamento dei centri sociali per anziani, maggiori servizi per le famiglie servono a realizzare più servizi ma anche più lavoro diretto e indiretto. Facciamo un esempio concreto: il nido finanziato dalla Regione Puglia recentemente inaugurato presso l'Università del Salento ospita 12 bambini (6 neonati e 6 divezzi) e da lavoro ad 8 persone: 6 oo.ss., un addetto mensa e una segretaria.

"Da candidata sindaco penso che le politiche attive del lavoro non possano essere slegate dalle politiche sociali perche la mancanza di lavoro è all'origine della povertà. Per questo il nostro programma prevede:

- la nascita di un Assessorato al lavoro e ai servizi sociali

- Un Piano Urbano per il lavoro.

- Un Ufficio comunale di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro per le fasce deboli.

- potenziamento dei servizi sociali per famiglie, anziani, disabili (asili nido, centri sociali ecc.)

Nel programma del centrosinistra la cultura è considerata un'infrastruttura: i fatti dimostrano che la cultura può diventare il più grande business che oggi una città può mettere in campo. Altro che le parole di Tremonti: "la cultura non si mette nel panino"! Basta dare uno sguardo ai primi dati resi noti e contenuti nel rapporto che Federculture pubblicherà nel mese di giugno, dati che per la Puglia sono straordinari: 448 milioni di euro sono stati investiti in cultura nell'ultimo quinquennio che si sommano ad altri 54 milioni destinati agli spettacoli live. Tutto ciò ha portato ad un incremento del Pil dal 3% nel 2005 all'8% nel 2011. Un aumento del Pil vuol dire ricchezza e vuol dire posti di lavoro. Per questo proponiamo:

- marketing territoriale, maggiori servizi per i turisti, e valorizzazione del patrimonio storico-artistico della città e del patrimonio naturalistico delle marine."