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Data: 24/01/2013 - Ora: 09:35
Categoria:
Cultura
L’esperienza degli Ecomusei ha avuto a Cavallino il suo incubatore insieme ad altri siti salentini come Acquarica di Vernole e Vaste
Oggi, presso la sede del Convento dei Domenicani, a Cavallino, avrà luogo la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico della Scuola di Specializzazione intitolata ad un grande archeologo Dinu Adamesteanu. La Scuola di specializzazione inizia con il suo 34^ anno di attività ininterrotta nella formazione interdisciplinare dei giovani destinati alla conoscenza, conservazione e gestione del nostro patrimonio Culturale. Sarà l’occasione, in due giornate di lavoro, per dare il benvenuto ai nuovi allievi provenienti da varie università italiane e per affrontare i temi di attualità nella ricerca archeologica.
Con l’assessore Angela Barbanente sarà possibile seguire l’iter del Progetto di legge sui Beni Culturali che la Regione si accinge a varare e che si integra con l’altra legge, già approvata sugli Ecomusei. L’esperienza degli Ecomusei ha avuto a Cavallino il suo incubatore insieme ad altri siti salentini come Acquarica di Vernole e Vaste; dalla realizzazione di queste aree in cui la Storia si integra con il paesaggio si è andata sviluppando una nuova sensibilità più attenta al ruolo delle comunità locali nella tutela, come mostra il libro di Francesco Baratti (Ecomusei, paesaggi e comunità) che sarà presentato e discusso.
"Archeologia e pubblico" è il titolo della seconda sessione dell’incontro, attraverso le esperienze di comunicazione che la nostra Università sta attuando con nuovi musei, con l’allestimento di aree archeologiche, con restauri, in un dialogo serrato con altri saperi come l’ingegneria strutturale e la scienza delle costruzioni. Il Prof. Claudio Modena, dell’Università di Padova, insieme al Prof. Zavarise e De Lorenzis spiegheranno agli studenti come intervenire nella conservazione dei monumenti antichi in area sismica. E l’esempio di Hierapolis in Turchia sarà analizzato da diversi punti di vista, in un sito in cui si incontrano la pressione del turismo di massa e la natura sismica dell’area che pone particolari problemi di conservazione.
Alla Turchia sarà dedicata la presentazione, per la prima volta in Italia, di una delle più straordinarie scoperte archeologiche degli ultimi anni da parte del prof. A Kizil, dell’Università di Mugla.
Nella regione caria, gli scavatori clandestini hanno identificato una tomba reale a Milasa, l’antica capitale della dinastia, alla quale appartiene il celebre Mausolo. Da lui deriva il termine Mausoleo una delle sette meraviglie del mondo antico, per indicare la magnificenza della tomba che si fece innalzare ad Alicarnasso, chiamando i più celebri artisti greci del IV sec. a. C., tra questi Scopas e Thimotheos. A Milasa è emersa la tomba del padre di Mausolo, Ecatomno, tutta costruita in marmo, con la camera funeraria ornata di affreschi; al centro si conserva ancora il grande sarcofago con figure a rilievo di mirabile fattura che descrivono il re seduto in trono o mentre partecipa ad una caccia. A quale dei grandi scultori greci si deve attribuire il capolavoro è oggetto di discussione. Forse la risposta verrà a Cavallino.
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