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Data: 21/07/2015 - Ora: 10:48
Categoria:
AttualitÃ
In una coppia uno dei due soggetti può prevalicare l'altro condizionandone la vita
"Il dubbio è il mio tormento da quando lo conosco. Qualunque cosa lui dica va presa in considerazione, che riguardi me stessa o qualsiasi altra cosa. Gli ho sempre dato ragione non per paura di contraddirlo, ma per paura di sbagliare e anche se oggi non siamo più una coppia ufficiale, dopo tanti anni insieme io non riesco più a separarmi da lui e dalla sua influenza in maniera definitiva. Pensavo che la separazione avrebbe migliorato le cose, mi avrebbe permesso di fare ciò che voglio davvero, di creare nuovi legami, eppure a quanto sembra sono io che non permetto a me stessa di stargli lontano. Io sono lui e lui è me, per sempre!"
Questo mese vorremmo uscire dalle righe analizzando non in maniera asettica un comportamento, ma entrando più nel personale, facendo riferimento ad esempi concreti. Questo articolo è dedicato a coloro che soffrono di dipendenza affettiva nella speranza di riuscire a tagliare quel filo indissolubile seppur impercettibile che lega un individuo ad un altro.
Non si tratta solo di dipendenza legata a situazioni di violenze, bensì a soprusi e giochi psicologici che condizionano l'agire autonomo di una persona.
È risaputo che in una coppia una delle due personalità sia prevalentemente più marcata dell'altra diventando di conseguenza il motore attivo della vita non solo propria ma anche della persona che la accompagna.
Il carattere del forte dà sicurezza, poiché, quasi sempre si tratta di personalità testarda e combattiva che riesce a raggiungere qualsiasi obiettivo, ma spesso l'ambizione e l'eccessiva sicurezza di sé pone il soggetto su un piedistallo così alto da non riuscire neanche a intravedere i desideri del partner che, sentendosi schiacciato, non riesce ad esprimere opinioni e finisce per assecondare i progetti dell’altro. Entrambi i soggetti cadono in errore ma è sicuro che a soffrirne maggiormente sarà chi subisce supinamente senza riflettere con la propria testa.
Tante volte si sente dire "Ha progettato tutto lui.. lo ha fatto per il mio bene" o "Se ha deciso per me sicuramente ha ragione perché non fallisce mai". Queste deboli giustificazioni rovinano la vita non perché siano propriamente sbagliate ma per il fatto che non sono condivise e vissute pienamente da entrambi.
Sono tante le storie di vita raccontate in TV o sentite da amici e conoscenti. Di seguito riportiamo l’intervista fatta a una giovane ragazza alle prese con le tante scelte della vita, scelte a cui tutti siamo sottoposti in questa nostra esperienza da esseri viventi e pensanti:
1) Come mai ti è venuto in mente di fidanzarti ufficialmente con un ragazzo sicuramente troppo maturo con gli anni rispetto ai tuoi? "Quando mi sono fidanzata avevo 15 anni e allora non pensai che la differenza d'età potesse cambiare qualcosa. Siamo stati 7 anni insieme e più gli anni passavano più mi rendevo conto che i miei interessi cambiavano".
2) Questo rapporto ha influito sulla tua vita sociale e con i tuoi coetanei? "Certo! Lui era troppo grande per stare con i miei amici. Alla fine io mi sono adeguata, sono cresciuta improvvisamente e velocemente. La vita con lui era molto più bella di quella che avrei potuto fare con i miei coetanei. Mi sono allontanata da tutte le mie amiche".
3) Improvvisamente hai voluto altro. Il tuo ragazzo come ha reagito al tuo cambiamento? "Io e lui eravamo d’accordo su tutto, eravamo un tutt’uno. Nel momento in cui si è reso conto che le sue aspirazioni erano diverse dalle mie penso sia rimasto deluso. Ha tentato di imporre delle condizioni".
4) Credi che un carattere di natura prevaricatrice abbia maggiori difficoltà ad accettare una partner che all'improvviso vuole far sentire la sua voce? "Certo che si! Ma alla fine qualcuno deve scegliere. Comunque tutti devono rinunciare a qualcosa per averne un’altra che sulla bilancia abbia più peso".
5) Quindi si potrebbe dire che la legge del più forte prevale sul più debole? "Da una parte è così, nella maggior parte dei casi sono io a cedere, ma non sempre! Solo in quelle cose su cui non mi va di perdere tempo a discutere."
6) Lui ti vietava di uscire da sola? "Non mi ha mai chiusa in una stanza a chiave. Ma se c’è qualcosa che ti piacerebbe fare e che darebbe fastidio a una persona a cui tieni, tu che faresti? Come ho già detto, non ci vanno due piedi in una scarpa. Qualcuno deve rinunciare a qualcosa".
7) Come sei arrivata a decidere di nascondere alcune volte le tue uscite, seppur innocenti? "Mi sentivo repressa, volevo fare tante cose che a lui non andavano e non volevo farle con lui. Alla fine mi sono resa conto che nella vita ci sono cose più importanti dell’ubriacata con gli amici e che ci sono persone che meritano più attenzione di altre".
8) Questo è un atteggiamento tipico da ventenne. Per te è un peso dar conto a qualcun altro delle tue azioni? "È vero, a vent’anni si vorrebbero fare tante cose. Questa è l’età in cui si possono fare tante cose, e può essere pesante essere posti di fronte a scelte e rinunce, ma nessuno mi obbliga. Guardo le mie amiche e le vedo così spensierate da non rendersi conto del tempo che passa. Si divertono e perdono tanto tempo. C’è chi dice che ancora non è il tempo per pensare al futuro e alle responsabilità . Boh!".
9) Cosa potrebbe succedere qualora tu dovessi spostarti per lavoro? "E che ne so io! Non ho la palla di cristallo! Qualsiasi cosa accada la affronterò".
10) Tornassi indietro rifaresti le stesse cose? "Credo di sì, dicono che dipendo affettivamente da un’altra persona. A volte lo penso anche io, ma perché dare ascolto a ciò che dicono gli altri? È vero, faccio delle rinunce, ma chi non le fa? E se c’è qualcuno che non rinuncia a niente, andate a intervistarlo e scoprirete che è una persona soddisfatta ma sola. Ognuno faccia le proprie scelte, tanto si è sempre insoddisfatti di qualcosa; arriverà prima o poi il momento in cui ci si chiede cosa sarebbe successo se.. L’importante è non avere rimpianti!".
All’inizio del nostro articolo abbiamo introdotto l’argomento della dipendenza affettiva. Effettivamente se prendiamo in considerazione il termine specifico, esistono dei soggetti talmente insicuri da non riuscire a prendere nessuna decisione in autonomia. Si tratta di persone che hanno continuo bisogno di appoggio e che dipendono totalmente da terzi. Tuttavia, dopo aver letto le parole della giovane ragazza, l’argomento si sposta sul fattore "scelta". Non si tratta di dipendenza nel vero significato della parola, ma di una sorta di compromesso continuo durante la vita di una persona che porta a limitare la propria libertà , in quanto bisogna far conto dell’esistenza dell’altro. Nessun individuo è uguale ad un altro e, per quanto due persone siano simili, ci sarà sempre qualcosa che le porterà a litigare per difendere idee, interessi e aspirazioni diverse.
La libertà è di tutti, eppure nessuno mai si sente totalmente libero nel momento in cui bisogna pensare prima al proprio partner. Magari questa dipendenza affettiva può essere chiamata con altro nome, tipo… amore! Oppure la si può vedere come ciò che obiettivamente è, e cioè una limitazione delle possibilità personali. A voi la libertà di scelta!
Autore: Susanna Conte - Irene Leo
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