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Data: 26/10/2015 - Ora: 10:55
Categoria:
Cultura
La famosa statua bronzea rinvenuta a Ugento protagonista
sul quotidiano nazionale Il Foglio
Sul numero di sabato 24 ottobre 2015, Alessandro Giuli, condirettore del quotidiano Il Foglio, dedica un’intera pagina a Ugento e al suo museo archeologico, puntando l’attenzione sulla famosa statua bronzea di Zeus.
Nel suo articolo, Giuli traccia dettagliatamente la storia del ritrovamento e delle varie vicissitudini della statua, legate a doppio filo alla storia della città messapica di Ugento e, ovviamente, del suo museo che definisce "piccolo Louvre salentino".
Il giornalista si interroga sul motivo sotteso alla decisione di tenere la statua originale chiusa in un deposito e lasciare a Ugento una copia.
La domanda, che si pongono i circa 12.000 visitatori annui del Nuovo Museo Archeologico, è stata girata dallo stesso Giuli al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, in un’intervista del 21 ottobre 2015. Dario Franceschini, in quella stessa intervista, ha promesso: "Leggerò di Ugento, perché penso che molte cose debbano tornare nei luoghi di provenienza. Il cratere di Eufronio, ora in prestito a Cerveteri, dovrebbe restare lì".
Subito dopo la pubblicazione dell’approfondimento su Il Foglio, vari giornalisti e appassionati di arte hanno mostrato interesse per l’argomento dando avvio, sul social network Twitter, al "caso Zeus".
In attesa e con la speranza che possa essere applicato anche per Ugento il "metodo Eufronio", al Nuovo Museo Archeologico sono in fase di ultimazione i lavori di riallestimento resi possibili da un finanziamento di 482.154,34 euro, concesso dal Servizio Beni Culturali-Area Politiche per la promozione del Territorio, dei Saperi e dei Talenti della Regione Puglia. Nel nuovo allestimento, una sezione specifica è dedicata proprio alla copia della statua bronzea di Zeus che continua a far parlare di sé.
Il capolavoro dell’arte arcaica, datato al 530 a.C., è stato rinvenuto la notte di Natale del 1961 durante i lavori di scavo di una veranda privata in via Fabio Pittore a Ugento. Dopo un primo casalingo restauro del "pupo", Sofia Nicolazzo Codacci Pisanelli, allora ispettrice onoraria della Soprintendenza alle Antichità e presidente della Pro-Loco di Ugento, segnala la scoperta a Nevio Degrassi, Soprintendente alle Antichità della Puglia e del Materano che, il 9 novembre del 1962, prende in consegna la statua e la trasferisce all’Istituto Centrale per il Restauro di Roma. Ultimato il restauro, il 1 settembre 1969, il bronzo viene consegnato al nuovo soprintendente Felice Gino Lo Porto e conservato nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, dove si trova tuttora.
Il dio folgoratore e protettore dei Messapi fa ritorno nella sua città solo tra il 2002 e il 2004, in occasione della mostra Klahoi Zis; nel 2008, va in mostra a Mantova per poi tornare nei depositi di Taranto.
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