Questo portale non gestisce cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici per autenticazioni, navigazione ed altre funzioni. Navigando, si accetta di ricevere cookie sul proprio dispositivo. Visualizza l'informativa estesa.
Data: 30/03/2016 - Ora: 08:56
Categoria:
Attualità
A confermarlo anche uno studio del Centro nazionale delle ricerche
Il disseccamento degli olivi salentini è, senza più dubbi, colpa della Xylella Fastidiosa. La conferma arriva dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), sulla base delle indagini condotte per suo conto dal Centro nazionale delle ricerche (Cnr). Il team di ricercatori del Cnr hanno sottoposto alcune varietà di raccolti al batterio, all'inoculazione diretta o usando insetti come vettori, testando oltre le olive anche uva, limoni, mandorle, ciliege e prugne e alberi come olmo, oleandro e mirto. Secondo le conclusioni di questo studio è il ceppo di Xylella fastidiosa trovato nel Salento a disseccare gli olivi. Lo ha spiegato in una nota Giuseppe Stancanelli, direttore dell'Unità salute di piante e animali dell'Efsa. Le piante di olivo inoculate dai ricercatori con la Xylella, secondo quanto rende noto l'Efsa, hanno presentato gli stessi gravi sintomi di quelle nel Salento, con disseccamento e morte, però è stato confermato che non tutte le varietà reagiscono allo stesso modo. Ad esempio, il batterio sembra richiedere più tempo per colonizzare le varietà di Coratina, Leccino e Frantoio rispetto alla Cellina di Nardò, che è una delle varietà coltivate più comuni della zona contaminata. Secondo i ricercatori occorrono però test su un numero maggiore di varietà per comprendere le diverse risposte fisiologiche dell'olivo all'aggressione del batterio. Gli esperimenti sul campo hanno anche dimostrato che la sputacchina, ampiamente diffusa in Puglia, può trasmettere il batterio a olivi, oleandri e mirto. Al contrario nessuna delle piante di agrumi, vite o lecci sono risultati positivi per Xylella fastidiosa in seguito all'esposizione infettiva o a inoculazioni dirette. Ulteriori prove sono però necessarie per le drupacee come pesco e susino. "I risultati di questo studio,conclude Stancanelli, riducono significativamente le incertezze sui rischi della Xylella nell'Unione europea.
Data: 22/12/2022
Unisalento. Pet Working, animali domestici in ufficio
Data: 17/12/2024
Corato, sparatoria in mezzo alla strada
Sede amministrativa:
Via 95° Rgt. Fanteria, 70
73100 Lecce
Tel. 0832 34 40 41
Fax 0832 34 02 28
info@sudnews.tv
Editore: ClioCom
Testata giornalistica
Reg. Tribunale di Lecce
31 Agosto 1995 n. 617
ClioCom © 2024
Clio S.r.l. Lecce
Tutti i diritti riservati