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Data: 30/01/2017 - Ora: 11:51
Categoria:
Attualità
Per quanta docilità e pazienza un cane possa avere nei confronti dei padroni o dei padroncini, è sempre giusto ricordare che si tratta di un animale
Recentemente, a Mascalucia in provincia di Catania, si è consumata una delle tragedie peggiori che possa capitare a una famiglia: la morte prematura di un figlio.
Il bambino di un anno e mezzo si trovava nel giardino della propria abitazione in compagnia dei suoi due Dogo Argentino (razza canina di taglia grande il cui peso varia tra i 35b kg e i 45 kg) quando in un momento di assenza della madre, i cani si sono avventati sul piccolo fino al ritorno della madre che, intervenuta immediatamente per soccorrere il figlio, è stata morsa in varie parti del corpo.
Inutili i tempestivi tentativi di salvare il povero Giorgio non c'è stato nulla da fare le ferite erano troppo gravi.
La madre del piccolo Giorgio è indagata per omicidio colposo con l'ipotesi di reato di abbandono di minori nonostante sia rimasta devastata dal dolore e la difesa da parte del marito.
I Dogo Argentini sono attualmente sotto sequestro per decidere se è il caso di abbatterli o di "rieducarli", gli amanti degli animali chiedono a gran voce una riabilitazione comportamentale, nei social network decine d post solidali verso i cani dopo nemmeno 48 ore l'accaduto.
Ci si domanda se l'attenzione e l'amore verso gli animali non stia prendendo una piega distorta dopo una tragedie del genere è veramente necessario ed opportuno tempestare il web di sensibilizzazione verso i cani non per il cordoglio di un bambino? Cerchiamo di riannodare i fili del discorso e di mettere i tasselli giusti al posto giusto: la vita di un bambino non può essere equiparabile a quella di un animale, qualsiasi siano le circostanze, e, a coloro che ribattono questa affermazione, sostenendo che è sempre un vita, è doveroso ricordare che l'affetto di un cane, per quanto gratificante e piena di reciproco affetto non potrà rivaleggiare con quella di un essere umano.
È vero che gli uomini sono in natura più cattivi degli animali poiché usano la violenza per motivi futili e non per necessità come i predatori, ma è giusto ricordare che è sempre l'uomo che dà amore scegliendo di amare qualcuno nonostante difetti caratteriali e nonostante le avversità: la differenza tra l'amore di una persona e quella di un cane verte tutto sulla consapevolezza della scelta, il cane ama incondizionatamente il suo padrone perché non capisce alcune sfumature caratteriali che potrebbero mettere in discussione una pacifica convivenza.
Per esempio, a un cane non cambia niente se ogni sera il padrone guarda la stessa telenovela in tv, o se preferisce andare a teatro anziché al cinema o se ha l'abitudine di essere egoista e vuole fare sempre quello che decide lui.
Per il cane l'uomo è il leader indiscusso e lo rispetta oltre che amarlo ma è sempre una sottomissione altrimenti se così non fosse si andrebbe incontro a una scalata gerarchica secondo cui il cane pretenderebbe di dominare con tutte le conseguenze che ne deriverebbero.
Una persona non si sottometterà mai a un’altra perchè avendo pari intelligenza, avrà sicuramente opinioni o desideri diversi e scegliere di andare incontro a desideri altrui richiede capacità di ragionamento che un animale non può avere.
È accertato che il linguaggio animale spesso viene frainteso da una gran parte di persone, come ad esempio lo scodinzolare, viene interpretato come segno di gioia e festa tuttavia il muovere la coda è spesso sinonimo di irrequietezza da parte del nostro amico a 4 zampe.
Altro esempio potrebbe essere il fatto che un cane non guarda mai dritto negli occhi il padrone specialmente se rimproverato: molti dicono "guardami in faccia quando ti riprendo!", invece nel linguaggio canino il fissare negli occhi è segno di sfida e di possibile attacco, quindi ben venga se il cane rimproverato evita lo sguardo poiché sta capendo non solo l'errore, ma riconosce nel padrone il leader indiscusso e spostando lo sguardo è un invito alla calma.
Per quanta docilità e pazienza un cane possa avere nei confronti dei padroni o dei padroncini, è sempre giusto ricordare che si tratta di un animale, specie vivente diversa da noi, e come tale può assumere comportamenti repentini nonostante addestramenti cinofili.
Gli animali non sono macchine che si possono comandare a nostro piacimento, prova ne sia l'aumento degli incidenti domestici di cui, purtroppo, i più deboli pagano le conseguenze della fiducia riposta a volte spropositata verso i nostri animali domestici.
Autore: Susanna Conte
Data: 22/12/2022
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