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Data: 25/01/2021 - Ora: 13:17
Categoria:
Cultura
Chicchi di preghiera di Mariagrazia Camassa
Gesù chiama, al suo seguito, la gente fragile, comune, che Egli stesso trasforma,
rendendola intraprendente, dialogica, visibile.
Il suo invito ha raggiunto anche me nella "Galilea" di "giornate assai normali",
luogo di lavoro, relazioni filiali, fraterne, amicali e con tanta gente bisognosa di
dedizione.
Quando ho accolto la divina chiamata, decine di anni or sono, a vivere il
cristianesimo, nella fedeltà al Vangelo, è accaduto anche a me, soprattutto ai
miei, quanto sarà successo a casa di Giovanni e Giacomo che, chiamati, si sono
separati dal padre, Zebedeo, lasciandogli le reti da sistemare. Avevano i due
giovani pescatori accettato di pescare uomini, nel mare della storia.
Il Vangelo non ne parla, ma probabilmente, all'inizio neanche questi fratelli,
divenuti discepoli, sapevano che cosa sarebbero diventati, né, tanto meno, verso
quale destino indirizzavano la loro vita. Una cosa era certa: non sarebbero mai
più stati i figli-pescatori di prima.
Accomuna quanti, in tempi diversi, si sono posti alla sequela del Signore, una
vita piena di aspettative, di sorprese, di contesti e prospettive diverse.
Tu sei sempre di passaggio, là dove prima sostavi a lungo, per sentirti meno
fragile perché riconosciuto umanamente. Chi si impegna a seguire Gesù Cristo
non è più un sedentario, torna allo stato di uomo nomade. «Dove corri a ogni
ora del giorno?» spesso capita di sentirsi chiedere dai vicini e «Possibile che hai
sempre da fare?» incalzano i parenti. E magari proprio questi, nel tempo, ti
seguono e, per Grazia, vedono e cominciano a nutrirsi alla tua stessa fonte del
cambiamento, l'Eucaristia.
Se avete letto la fiaba Cigno appiccica capite l'attrazione che esercita sugli altri
il discepolo, che molti seguono, pur riconoscendone i vari umani limiti. È un
modo semplice questo mio di attualizzare il Vangelo di Marco, di questa
domenica, ed è anche una umile testimonianza a Gesù Maestro, che continua a
chiamare ancora oggi. Alla sua sequela ci si apre ad una vita senza noia,
creativa; talora si è un po' stanchi fisicamente, ma sempre energici, fattivi,
anche quando si invecchia. Si vive con nel cuore un Amore grande per la vita,
per gli uomini, nei quali il Signore stesso viene a incontrarti per offrirsi in dono,
o chiederti un aiuto per un fratello fragile, nel bisogno, in cui LUI stesso si
nasconde.
Autore: Mariagrazia Camassa
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