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Data: 01/02/2021 - Ora: 12:29
Categoria:
Cultura
Chicchi di preghiera
Gesù, di sabato – ci racconta il Vangelo di Marco – entra nella sinagoga di
Cafarnao, città di origine di Pietro e Andrea, per annunciare la Parola e stupisce
quanti Lo ascoltano perché, in LUI, non c'è contrasto fra la vita e
l'insegnamento, come, al contrario, avveniva per gli scribi e i farisei, ipocriti.
Alla semplicità coerente del Nazareno si oppone lo spirito maligno (fonte di
doppiezza, menzognero) che ha preso possesso di un pover’uomo, presente
nella sinagoga. A questo si accosta Gesù, senza alterigia alcuna, disponibile a
prendersene cura, a liberarlo. Satana, presente nella sua povera vittima,
apostrofa Gesù con accenti di sfida: «Che cosa vuoi da "noi" (me e l'uomo che
possiedo)? Sei venuto a rovinarci (sempre al plurale). Io so (al singolare perché
solo lo spirito impuro conosce il Figlio dell'Altissimo) che tu sei il Santo di
Dio». L'attributo "impuro", che l'Evangelista riferisce al diavolo, ha valore di
"contrario a Dio", "menzognero", "divisore", "malvagio" e tentatore del'uomo
che convince, subdolamente, a seguirlo nelle sue scelte: nel peccato.
Il catechismo definisce il nostro peccato come diniego (dire di "no") fatto a Dio,
nostro Creatore e Salvatore, in Gesù Cristo, crocifisso.
Il Nazareno impone silenzio al maligno, quindi libera la sua povera vittima, che
il diavolo non lascia impunemente. Come a Cafarnao il Messia si accosta, quasi
familiarmente, all'indemoniato, così si avvicina a ciascuno di noi, che purtroppo
facciamo spesso esperienza del peccato; Egli non si stanca di ricreare, dentro e
fuori di noi, quanto, di bellezza, con la colpa distruggiamo e di accordarci
misericordia infinita, se umilmente Gliela chiediamo, nella preghiera.
Il nostro Dio quasi precede le nostre suppliche di perdono, soprattutto se, da
credenti, le arricchiamo con vita sacramentale e con opere di carità verso i
fratelli, in qualunque modo, bisognosi di cura. L'Amore è lo stile di Dio, che
cancella ogni male dell'uomo. Il peccato non è, per noi, una scelta ovvia; il
Risorto lo ha già sconfitto, ce lo dice Gesù stesso, nostro Maestro di vita, nel
Vangelo, dal quale possiamo attingere la Grazia: vita divina, forza che ci
santifica, quando il nostro cuore si fa desideroso di salvezza.
Autore: Mariagrazia Camassa
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