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Commento al Vangelo della XVII Domenica del Tempo Ordinario

Data: 22/07/2021 - Ora: 12:07
Categoria: Cultura

preghiera

L'Eucaristia è il vero nutrimento,
necessario a noi per vivere, ancor più del pane.

È un segno il poco pane dell'uomo (cinque misere pagnotte) e due miseri pesciolini,
che la compassione di Gesù, incontrandosi con la Carità, Spirito del Padre,
trasformerà in cibo sovrabbondante. Si sazieranno, nel deserto, migliaia di persone
(5000 uomini più donne e bambini) e ne avanzeranno dodici canestri. La povertà
dell'uomo, offerta nelle mani del Signore, diviene qui ricchezza straripante; se però
mancano alla base i miseri prodotti del lavoro umano Dio non moltiplica : non può e
non lo vuole fare! L'Altissimo considera la fame di ciascuno di noi bisogno di
sostentamento, quindi, più che bravo matematico, conta le bocche da sfamare... ma
soprattutto, LUI, che ascolta il cuore umano, ne accoglie i bisogni profondi, e questa
pagina evangelica ne parla, senza mai alludervi apertamente, ma per metafora. La
compassione di Gesù va tutta al suo popolo, che il Vangelo della XVI domenica
definisce "gregge senza pastore". Il vuoto del cuore umano diviene il travaglio di
Dio, che non fa il miracolo del cibo sovrabbondante, a scopo socio-politico, ma ci
rivela che, del nostro più profondo bisogno di relazione con LUI, Egli è a
conoscenza ed ha anche la cura appropriata: nasce in questo frangente,
l'Eucaristia, allo scopo di saziare il vuoto doloroso dello spirito umano, origine,
spesso, del nostro peccato. Quello che meraviglia è il rispetto che Dio ha della sua
creatura, cui affida il compito essenziale di fornire con il lavoro, gli alimenti, pane e
vino, (materia prima) perché possa LUI operare il segno e quindi ai discepoli chiede
il servizio della distribuzione alle folle. È necessaria la coscienza della nostra
povertà (con 200 denari i tanti intorno a LUI assiepati non potrebbero avere
neanche un pezzo di pane per uno) perché la provvidenza sovrabbondante del
Signore si concretizzi e la Sua fecondità illimitata sostituisca la miseria creaturale
dell'uomo . I dodici canestri di avanzi, dopo la sazietà delle migliaia di persone,
sono l'immagine del perpetuarsi del Cibo Eucaristico, che, da millenni, sopravanza
alla celebrazione della Messa, e che , in ogni chiesa, si conserva nella custodia
(tabernacolo), cuore del tempio cristiano. L'Eucaristia è il vero nutrimento,
necessario a noi per vivere, ancor più del pane. Non possiamo esistere lontani
dall'Amore di Dio, che il corpo di Cristo significa; questo, come potenza dello Spirito,
riesce ad aprire il nostro connaturale egoismo, alla fraternità con i nostri simili e alla
Carità divina, senza la quale moriamo d'inedia, incapaci di eternarci con Gesù nel
Padre.

Autore: Mariagrazia Camassa

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