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Il Vangelo della XXXI domenica

Data: 28/10/2021 - Ora: 16:09
Categoria: Cultura

vangelo

Commento di Mariagrazia Camassa


La gente anonima che incontra Gesù e Gli pone domande sulla vita eterna,
rappresenta noi, con i nostri mille interrogativi morali e i dubbi circa le modalità
di credere.
L’uomo, da sempre, intesse con Dio una relazione impropria, di tipo
commerciale "Che cosa vuoi da me?" e "Tu che cosa mi offri in cambio?".
Ricordiamo, infatti, il giovane ricco, la cui vita esemplare, richiede, come
riconoscimento divino, il dono della salvezza, che però non valeva "i suoi molti
beni".
Questa domenica, uno scriba interroga il Maestro sul primo comandamento da
osservare e, a Gesù, che glielo indica nell’Amore assoluto per Dio, non oppone
difficoltà, anzi commuove.
L’accogliere di quest’uomo il primato della relazione umana con Adonai ci rivela
il suo cuore credente.
Al comandamento dell’Amore assoluto per il Signore, il Maestro ne appaia un
secondo, che va ad integrare il primo ed unico: l’Amore per l’Altissimo non può
essere disgiunto infatti da quello per il prossimo. Chi Ama Dio, che è Padre, non
può non riconoscere nell’altro, il fratello da amare.
Troviamo nell’interlocutore anonimo di questa domenica il cuore convertito di
alcuni tra noi, capaci di una relazione vitale con l’Abbà di Gesù Cristo, e con il
prossimo, " l’altro" da amare, a prescindere da come si pone con noi.
Meraviglia lo scriba "credente", che forse, interrogandolo, inizialmente, era alla
ricerca di esprimersi criticamente nei riguardi di Gesù, ma che poi obbedisce
invece alla verità che ha nel suo cuore "accogliente".
E’ bene che noi ci esaminiamo nel profondo per accertarci di avere una
coscienza fedele a Dio, l’unico, il vero assoluto della nostra vita e di essere
quindi capaci di amore fraterno verso il nostro prossimo.
Che se già viviamo intensamente la relazione che il Maestro chiede allo scriba,
siamo i beati cittadini della "vita eterna".

Autore: Mariagrazia Camassa

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