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Breve commento al Vangelo della XXXII domenica del Tempo Ordinario

Data: 05/11/2021 - Ora: 11:58
Categoria: Cultura

vangelo

Dopo di LUI accettare di essere poveri, bisognosi di aiuto, significa fare, con coraggio, verità nella personale condizione umana


Rivelarsi autentici, senza prevaricazioni e ipocrisie, non fa perdere credibilità né
ruolo sociale, anzi solo una vita speculare può radicarsi nel Vangelo di Gesù Cristo
che, pur essendo Dio , nella sua esistenza terrena, non si è vergognato di rivelarsi
umanamente fragile, fino ad accogliere la sua stessa morte.
Dopo di LUI accettare di essere poveri, bisognosi di aiuto, significa fare, con
coraggio, verità nella personale condizione umana. Questa premessa ci aiuta a
capire oggi il senso di quanto, sotto gli occhi del Nazareno e dei suoi discepoli,
accade nel tempio. Molti dei presenti, anche in questo luogo, vogliono rivelarsi più
generosi di quanto siano realmente, si pavoneggiano estraendo le loro offerte,
rappresentate da preziose monete che fanno cadere, tintinnanti, nel tesoro del
tempio, attirando, su una loro pretesa facoltosa generosità, l'attenzione degli
astanti. Questo modo di comportarsi, proprio dei farisei di tutti i tempi, è posto
sotto accusa dal Maestro Gesù, che spiega ai suoi la grandezza umana che, in
contrapposizione con i supponenti, rivela una povera vedova; questa non ha timore
di mostrarsi in stato di necessità e, senza falsi pudori, versa nel tesoro del tempio,
due monetine, un soldo, come offerta personale. Gesù dice "Quanto ella aveva per
vivere", al contrario di coloro che hanno versato solo parte del loro superfluo.
La scelta radicale della vedova richiama la totalità del dono di sé, fatto dal Signore
per noi, che al contrario, spesso, ipocritamente, ampliamo , mentendo, quanto
offriamo per la nostra carità . C'è da dire che se siamo ancora legati a "quanto"
vogliamo apparire, nella vita, non c'è posto in noi per Dio, che legge direttamente
nel cuore dell'uomo.
La povera vedova ci richiama soprattutto Gesù, seme che muore, nella povertà, nel
terreno della storia degli uomini, per poi risorgere, primizia dell'Umanità nuova.
Impariamo ad essere noi stessi, prodighi nell'amore fraterno senza infingimenti e la
nostra umile condizione umana meriterà, dopo Gesù, la vittoria sulla morte.

Autore: Mariagrazia Camassa

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