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Data: 12/04/2022 - Ora: 10:06
Categoria:
Cultura
Siamo nella settimana santa
Quest’estate, abbiamo, a lungo, meditato, nel Vangelo di Giovanni, l’indimenticabile notte che Gesù vive,
sul monte, a colloquio col Padre, nel comune progetto, di lasciare agli uomini, il Pane Eucaristico, Gesù
stesso.
A Gesù non è bastato cioè redimerci, con la Passione e morte di Croce! Egli, nonostante conoscesse il
nostro cuore di pietra, ha voluto restare, lungo i millenni di storia, con l’umanità .
Che cosa comporta questa decisione?
Trasforma il suo Corpo in Pane, che verrà "spezzato" milioni di volte, per cibarci. Gesù, pertanto, non sta nel
Pane Eucaristico, non è un Ospite, ma si fa pane (è Pane), che continua ad essere fratto per Amore nostro.
Perché? Conosce la nostra fragilità , la nostra naturale solitudine, che ci spaventa, la comune incapacitÃ
d’amore. Cibandoci di Sé, Egli vuole incoraggiarci, farsi compagno della nostra vita, ma soprattutto
alimentare e trasformare il nostro labile sentimento (che chiamiamo amore, ma lo è poco e lungo tempi
brevi), col Suo Amore. In Lui la Carità è natura: Egli Ama gli uomini, anche se questi lo crocifiggono.
L’istituzione dell’Eucaristia avviene dopo l’ultima cena che il Cristo consuma con i Suoi. I gesti e le parole
sono quelli che conosciamo come "memoriale": ricordo e riattualizzazione di quanto è avvenuto, e Gesù ha
fatto (nell’ultima cena). Giuda è già pronto a consegnarLo alle guardie del Sinedrio, pur essendosi
comunicato con gli altri al corpo del Signore. La messa, per i cristiani, è quindi partecipazione alla Mensa
della Parola e alla Mensa Eucaristica, con Gesù e gli Apostoli. Lo stesso Signore ha voluto ciò quando ha
detto ai Suoi "farete questo in memoria di me" che vuol dire non solo "ricordando", ma molto di più
"farete" attualizzerete ciò che Io ho fatto sotto l’azione dello Spirito Santo. Nel Giovedì Santo noi adoriamo
e mangiamo il Corpo, offerto per noi, da Gesù al Padre. Egli, già risorto, rimane poi sull’altare della
reposizione (non sepolcro) per la nostra filiale speciale adorazione.
La domenica.
Domenica,
giorno di Grazia,
calda, luminosa
in noi presente!
Anche il creato
della tua esultanza
partecipa.
Pasqua della settimana,
tempo della
nostalgia di Dio!
Lo attendiamo:
tornerà a festeggiare
il Regno,
vivo in mezzo a noi.
Gesù Risorto
vieni presto
illumina il Tuo
giorno di una Festa
di Luce, senza tramonto.
L’abbandono di Maria.
Signore,
Tu sai
quanto dolore
arrechi al cuore
dell’uomo
l’abbandono.
Conosci la
pena che provò
Tua madre,
per il tradimento
durante la
Passione:
Tu teneramente
ci amavi
e noi ti abbiam
lasciato morire
da solo!
La tua morte
fu per lei
perdita atroce,
che, tenera
madre,
patì nel cuore
crocifisso,
come abbandono.
Il suo dolore
non ha eguali.
Guarisci tu,
Signore,
in coloro che
nutri col
Tuo Pane,
divina Eucaristia,
l’infedeltÃ
all’Amore:
egoismo e
tradimento.
Su chi abbandona
e chi resta solo
versa il Tuo
Sangue, Grazia
che guarisce.
Autore: Mariagrazia Camassa
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