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Data: 28/07/2022 - Ora: 09:59
Categoria:
Cultura
Commento al Vangelo del 31 luglio
Questa pagina del Vangelo di Luca sembra essere stata scritta proprio per noi, che attribuiamo
stima e onori ai ricchi e ai potenti della terra, mentre disprezziamo i poveri, perché non contano e
non possono concederci favori. Gli anni di pandemia, l'esperienza delle vaccinazioni di massa, i
rapporti con malati, ASL e uffici sanitari in genere, ci hanno fatto avvicinare gente umiliata e, se
abbiamo avuto il coraggio di confonderci con la massa dei comuni mortali, abbiamo provato, sulla
nostra persona, che cosa sente "il povero" quando non gli si riconoscono diritti e dignità. Gesù ci
pone davanti l'arroganza del ricco, che si sente "padreterno" (pensiamo agli attuali signori della
guerra) senza considerarsi un mortale che "stanotte stessa" dovrà rendere conto di sé a Dio.
"E allora che ne sarà della ricchezza accumulata?" domanda il Vangelo. Chi, fra noi, ha esperienza, sa
che i beni, quando vanno in mano agli eredi, creano solo contrasti e divisioni, pure fra i familiari
stretti. Qual è allora la ricchezza che l'uomo deve far crescere? Quella delle relazioni vere,
soprattutto il suo rapporto con Dio, Amore, il Solo che veramente ci sostiene nell'ora della prova e
ci verrà ad accogliere sulla soglia dell'eternità.
Autore: Mariagrazia Camassa
Data: 23/08/2023
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