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Gesù ci ha donato tutto Sé stesso...anche Suo Padre

Data: 12/10/2022 - Ora: 11:22
Categoria: Cultura

preghiera

Non c'è castigo divino che non
significhi desiderio di correzione paterna, che ottenga il "ritorno" a Sé di ogni figlio smarrito!

Se pregassimo più spesso il "Padre nostro" probabilmente comprenderemmo l'enormità del dono
che Gesù ha fatto all'umanità, condividendo con noi, Suo Padre. Egli, negli anni trascorsi sulla terra,
Uomo tra gli uomini, è rimasto in costante dialogo con il Suo Genitore, legato a LUI da un Amore
insuperabile. Ne è esempio la notte trascorsa dall'Unigenito, in preghiera, sul monte, prima di
lasciarci l'Eucaristia, memoriale della Sua Passione, morte e Resurrezione...in obbedienza all’Abbà.
Se considerassimo più spesso l'importanza del dono "paterno" a noi dato dal Signore, certamente
guarderemmo con più rispetto alla figura paterna, nel seno della famiglia. I papà si sentirebbero
finalmente più responsabili del loro ruolo educativo, verso i figli, e questi si impegnerebbero meglio
a maturare il senso del dovere, l’impegno umano, la volontà personale di indirizzare verso il Bene la
propria vita, valori che scaturiscono, nella prole, da un corretto rapporto con la figura paterna. Dalla
madre, invece, ereditiamo la tenerezza, complementare alle doti che scaturiscono in noi dalla
paternità... ben vissuta. Da qualche tempo ho imparato a prolungare, durante l'intera giornata, la
preghiera del "Padre nostro" che dilaziono, nel tempo, versetto per versetto, richiesta per richiesta.
Ho reso cioè la relazione tra il Padre e me, fondante; nel Padre nostro, faccio confluire infatti,
momento per momento, impegni quotidiani, relazioni umane, gli stessi salmi, le suppliche al
Cielo... Seguo così l'esempio di Gesù, e mi diletto a far crescere il mio legame affettivo con il Padre
comune. Dai libri dell'Antico Testamento, soprattutto dai Profeti, possiamo imparare a godere della
tenerezza di Dio verso il suo popolo, che oggi siamo noi cristiani. Non c'è castigo divino che non
significhi desiderio di correzione paterna, che ottenga il "ritorno" a Sé di ogni figlio smarrito!
Sommo desiderio dell'Abbà è che ognuno di noi Gli apra il cuore, consentendoGli di abitarlo con
Gesù, Suo Unigenito e il Santo Spirito. Già così Dio ci si offre nel Pane Eucaristico, memoriale
della Pasqua di Gesù, alla cui offerta si uniscono anche il Padre e lo Spirito Paraclito. Così è fin
dall'inizio, quando alla creazione partecipano anche il Figlio (Verbo divino) e lo Spirito Amore-
Bellezza-Vita. Se vogliamo conoscere il volto del Padre (e quale figlio non lo desidera?)
contempliamo Gesù: nelle sue umane sembianze ci è dato di intravedere, in azione, il comune
Genitore e il divino Spirito, eterna Carità.

Autore: Mariagrazia Camassa

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