Questa solennità riguarda tutti: sia coloro che già vivono, beati, nella casa del Padre comune, sia noi, che,
alla scuola del Vangelo, speriamo di arrivarvi. Per avere un'immagine concreta di quanto racconta
l'Apocalisse (prima lettura odierna), pensiamo alla Messa solenne di Pasqua -tanta gente, canti liturgici,
atmosfera di festa... . Ecco, in grande, questo racconta San Giovanni di aver visto "già", nei Cieli.
Al posto dell'Altare del tempio cristiano, l'Autore dell'Apocalisse ha contemplato il trono (immagine regale)
di Dio e, intorno, un numero enorme di beati osannanti, alla presenza degli Angeli. Emerge, fra gli altri, un
gruppo consistente di "bianco vestiti": coloro che hanno lavato le loro esistenze terrene nella "grande
tribolazione". Come non pensare al premio che attende le vittime delle tante guerre del mondo odierno?
Come non urlare ai responsabili "Cercate la pace! " E ai costruttori di armi, "Producete invece pane per i
poveri"?
Anche noi, in un futuro, più o meno prossimo, faremo parte della schiera dei beati, se avremo vissuto, sulla
terra, nello spirito delle Beatitudini, proclamate da Gesù, sul monte, circondato dalla folla, che lo ascolta
avidamente.