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Data: 09/12/2022 - Ora: 09:07
Categoria:
Cultura
Nei fatti, Gesù si rivela invece un
Messia misericordioso con i peccatori
Anche in questa terza Domenica d'Avvento, il Battista ci permette di intravedere Gesù, che si
prepara a manifestarsi al mondo come Messia. Il Suo precursore, dal carcere dov'è rinchiuso, a
causa del suo dissenso con la vita immorale del re Erode, sente parlare delle opere di Gesù e,
tramite i suoi discepoli, manda a chiederGli se sia LUI il Messia atteso, o se ne debba attendere un
Altro. Di fatto Giovanni è in crisi perché anche lui, come molti altri suoi contemporanei, è convinto
che l'Inviato da Dio debba ripulire l'aia dai peccatori, da far bruciare, come paglia, con un fuoco
inestinguibile (=l'inferno), cui apertamente deve condannare. Nei fatti, Gesù si rivela invece un
Messia misericordioso con i peccatori, ridona la vita ai morti, guarisce i malati (spesso ritenuti
peccatori che Dio, con il loro stato doloroso, punisce) e annuncia il Vangelo ai poveri... "Beato è
soprattutto chi non trova in LUI motivo di scandalo" manda in risposta al Precursore carcerato,
con i discepoli inviati. Quindi il Signore esalta, parlando con le folle, il Battista, definendolo, per la
sua vita essenziale, fedele e coerente , il più grande fra gli uomini, nati al mondo. "Pure - Gesù
dichiara - il più piccolo nel Regno dei Cieli è più grande di Giovanni ". Questa è la ragione: tutti i
beati, vedendo Dio, diventano così come Egli è : in Paradiso infatti Dio sarà tutto in tutti ". Quando
saremo definitivamente salvi, sapremo infatti anche noi vedere ciò che oggi i nostri occhi non
possono vedere, ciò poiché non avremo più gli attuali limiti corporei. In Paradiso avremo un corpo
glorioso, simile a quello del Risorto, che ci consentirà , con Dio, un incontro effusivo e
trasformante. Come non desiderare quindi vivere eternamente beati? Prepariamoci allora
aprendoci, fin da oggi, alla nostra trasformazione definitiva per opera dello stesso Padre che, tutti i
giorni, imploriamo filialmente con la preghiera che Gesù ci ha insegnato.
Giovanni Battista, il più grande dei profeti, ha fatto della sua vita estremamente essenziale,
un'espressione manifesta del suo animo, in costante attesa di Gesù, suo cugino (Elisabetta, madre
del Battista, era cugina della Madonna). Proprio il Precursore e la Vergine Maria ci
accompagneranno nelle due ultime domeniche d'Avvento per introdurci al vero significato del
Natale Cristiano. Non avrebbe senso celebrare ogni anno la già avvenuta nascita del Signore, se
Egli non continuasse a venire, atteso, ogni giorno, anzi ancora più spesso, negli eventi della nostra
storia personale e in quelli dell'intera umanità . Noi non ne percepiamo la presenza con i nostri
sensi limitati, ma l'animo di chi ne desidera la presenza ed è solito pregare, Lo riconosce con gioia.
Il contesto in cui viviamo è difficile, spesso ci sentiamo soli, tristi; Se però ci fidiamo del Vangelo e
delle sue promesse, cominciamo a vivere l'Eternità promessa fin da oggi. Della nostra persona
vivrà , infatti, per sempre, la parte spirituale, quella in cui Dio viene più volte al giorno, a celebrare,
se lo vogliamo, il Suo Natale e la nostra salvezza. Dopo la fine dei tempi, dal Risorto, riceveremo
anche un corpo glorioso, che Gesù stesso ci ha guadagnato sulla Croce. In attesa della nostra fine
gloriosa, sopportiamo i travagli della nostra esistenza terrena, che è per noi il comune avvento, in
vista della nostra Vita eterna, nel Signore.
Autore: Mariagrazia Camassa
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