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Data: 16/02/2023 - Ora: 10:31
Categoria:
Cultura
Buona conversione a tutti !
La Quaresima, in modo significativo, è il tempo che ci guida verso Dio. Ne abbiamo desiderio e
bisogno nella misura in cui, coscienti di quanto la nostra esistenza attuale si dipani, quasi in modo
parallelo, e sempre più distante dal Vangelo di Gesù Cristo. Il consumismo, la crisi economica, la
guerra in atto, ci hanno resi pieni di desideri di cose inutili e, se abbondanti, gravemente dannose
anche per la nostra salute mentale e fisica. La semplicità e l'essenzialità della vita dei nostri bisavoli
erano regole che rendevano lìuomo coscientemente partner di Gesù Cristo, nel senso più autentico e
affettivo del termine. Ricordo il silenzio religioso in cui noi, bambini, aspettavamo il suono delle
campane, a mezzogiorno, il profumo del pane fresco sulla tavola, e l'ansia con cui desideravamo la
messa domenicale. Società diversa, uomini diversi, certamente, ma il progresso, allora atteso e
desiderato, ci ha fatto perdere purtroppo tanta di quella umanità , che è stata alla radice della nostra
gioiosa gratitudine alla vita. Che cosa possiamo fare per immergerci, nei 40 giorni che ci vengono
offerti, in attesa della Pasqua di Resurrezione ( = NOVITÀ di vita personale e comunitaria)?
Fissare, nelle nostre giornate, momenti silenziosi in cui incontrare, cuore a cuore, Gesù Cristo,
nostro Redentore. Decidere di essenzializzare "alimentazione" e "parole", a vantaggio della
solidarietà , la prima, e della prossimità cristiana, la seconda. Tenere in tasca o in borsa un piccolo
Vangelo come vademecum dei nostri giorni (ce lo raccomanda il Papa) e fare della Eucarestia
domenicale, la nostra oasi, il tempo dell'incameramento dell'energie spirituali, necessarie a
valorizzare la settimana, come tempo di solidarietà cristiana. "E i fioretti?" mi domanderete. Quelli
suggeriteli ai vostri bambini e, se volete ancora praticarli, affidate loro il compito di ricordarvi la
preghiera, il Vangelo, la generosità fraterna. Come desideriamo giungere a Pasqua? Con una vita
interiore più ordinata e intensa, nel superamento della nostra ricerca di essere "visti", "ammirati" ed
"esaltati" dagli altri, volendoci credere diversi dai poveri esseri comuni, che, invece, sono quelli per
cui è venuto Gesù a salvarci. Sia il nostro corpo, il tempio sacro al Signore, nel quale preghiamo,
offriamo e convertiamo il nostro modo di vivere. Ho così tradotto, per me e per voi, la Parola del
mercoledì delle Ceneri, e il valore dei 40 giorni ( Quaresima), che ci ricordano, tra l'altro,
l'esperienza fatta da Gesù nel "deserto"... di cui parleremo un'altra volta. Buona conversione a tutti !
Dio crea l'uomo.
All'inizio Dio non ci creò
come meccanismi compositi;
Egli infatti già ci amava
come suoi figli e, fin da bambini,
noi Gli sorridevamo, felici,
in Gesù Cristo.
Impresse nel nostro sguardo,
il Creatore, la capacità di vederLo
nel nostro cuore, e, nel respiro,
sigillò, in noi, un anelito
che ci faceva ardere verso il Suo
Essere divino, nostro vero fine.
Ci arricchì di due mani,
che Lo implorassero, congiunte,
e infuse nel nostro intimo un Amore,
canto di desiderio di vivere in LUI, sempre, fin da oggi.
Le mani dell'uomo.
Muove il Signore le mani dell'uomo,
che nasce all'Amore, rendendole atte ad asciugare
le lacrime sul volto di chi piange,
nel dolore. Si rinsalda così la promessa
fatta ad Abramo: Dio sceglie, come
suo partner, l'uomo,
l'Amato, che Gesù Cristo
continua a salvare sulla Croce.
Il corpo dell'uomo racconta...
Questo nostro corpo, che il tempo
ha usurato, ci narra, fin dall'inizio,
chi veramente siamo. Ricorda ancora, con commozione,
l'attimo in cui Dio ci ha pensati
e, nel suo grande Amore,
ci ha formati
nel grembo materno.
Le nostre prime cellule sono testimoni
della gioia del Signore, quando
in noi, ancora informi,
ha soffiato il Suo Spirito
perché Lo ricordassimo, amandolo:
Egli già ci attraeva a Sé.
Né resterà unica la nostra creazione;
siamo stati infatti ricreati, nel tempo,
da Gesù Cristo, sulla Croce.
Primogenito del Padre, Egli resta il nostro solo modello,
il Redentore e il maggiore fratello.
Autore: Mariagrazia Camassa
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