Gesù viene sospinto dallo Spirito nel deserto per esservi tentato … al fine cioè di misurare la Sua
fedeltà al Padre, districandosi dal potere delle "belve" (= tentazioni di satana, mortali perché
"dividono" da Dio e dagli altri)
Sente fame il Nazareno, dopo 40 giorni di digiuno, e il demonio gli suggerisce il miracolo,
"Trasforma le pietre in pane". Al rifiuto di Gesù, che risponde: "Non di solo pane vive l'uomo"
Satana non si arrende: "Buttati giù dal pinnacolo del tempio di Gerusalemme (dove il maligno Lo
ha trasportato).
Gli dice quindi "Sta scritto con l'aiuto dei Suoi angeli, Egli certamente non ti farà inciampare"
Gesù usa ancora la Parola, tratta dalla Sua stessa Sapienza, per rispondere al Maligno "Non è lecito
tentare il Signore Tuo Dio..." Ma il tentatore mostrando al Figlio di Dio i vari regni del mondo,
Glieli promette tutti se il Cristo lo adorerà.
"Va’ via, Satana -Gesù lo scaccia- Sta scritto: "Solo il Tuo Dio adorerai". Dopo la ricerca della
sazietà, e la autoesaltazione personale, il desiderio di potere diviene l'oggetto di cui il demonio usa
per tentare Gesù Cristo, nel deserto. Là Egli è stato sospinto dallo Spirito per accogliere la grande
sofferenza che Gli costa aver capito di essere "il Messia Sofferente" in obbedienza al Padre.
Le tre tentazioni cui è sottoposto il nostro Redentore sono il simbolo delle nostre tentazioni, che si
riassumono tutte nella concupiscenza, nell'egocentrismo, e nel desiderio di potere... Solo con
l'obbedienza alla Parola le possiamo sconfiggere anche noi. Abbandoniamo allora il bisogno di
"vedere" il miracoloso -che può anche nascere da una suggestione diabolica- e facciamo, del
Vangelo, la Sapienza vera della nostra vita.