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Data: 15/05/2023 - Ora: 10:56
Categoria:
Cultura
Se vogliamo credere nell'Amore del Signore per i Suoi, e per tutti noi, dobbiamo superare l'amaro
scetticismo che ci abita
In un tempo come il nostro, nel quale prevale l'odio con le sue visibili conseguenze (violenza,
distruzione, morte), è assai difficile credere nell'Amore (Spirito Santo), capace di fare risorgere
Gesù dal sepolcro e di rendere testimoni, fino al martirio, inflitto dal mondo pagano, molti cristiani,
oggi più di ieri. Purtroppo molti di noi conoscono solo l'amore annacquato di cui parlano le
canzonette, responsabile attualmente di delusioni e separazioni coniugali dolorose, ecco perché
riteniamo incomprensibile il discorso di addio che il Nazareno fece ai Suoi prima della Sua
Passione e morte. "Come è possibile -ci diciamo- che Gesù, messo a morte dagli uomini, si
preoccupi di intercedere per gli stessi presso il Padre perché Questi invii loro il Paraclito (Spirito
Santo, Avvocato - Consolatore) che li sostenga nelle persecuzioni operate dal mondo? "
Se vogliamo credere nell'Amore del Signore per i Suoi, e per tutti noi, dobbiamo superare l'amaro
scetticismo che ci abita, da tempo, perché, senza "la Carità", divino Spirito, non esiste capacità di
credere nella Vita, che supera i limiti del tempo.
Per accogliere il Vangelo dobbiamo cioè affidarci proprio al Paraclito, che Gesù ci ha promesso,
perché abbatta i muri della nostra incredulità e trasformi finalmente, in cuore di carne, quello di
pietra, che ancora batte nel nostro petto. "Mi rivedrete" promette Gesù ai Suoi nell'Ultima Cena! E
ciò si avvera: per le pie donne, che saranno le prime a incontrarLo, Risorto; per i discepoli nel
cenacolo, per due volte; per quei due che, tristi e sconsolati, se ne tornano a Emmaus; per Pietro,
Giacomo e Giovanni, tornati, delusi, a pescare nel lago di Tiberiade. Ben rappresenta noi l'Apostolo
Tommaso, che, per credere, ha bisogno di toccare le Sue piaghe. Non Lo vedranno invece, ma
hanno subito la Sua forza travolgente, che le lascerà a tramortite, le guardie poste davanti al
Sepolcro; e il Sinedrio, che inutilmente tenterà di vietare l'annuncio dell'Opera di Dio ai Suoi
discepoli, prima paurosi, quindi resi martiri dallo Spirito.
"Sfortunati noi -direte voi- che non abbiamo l'opportunità di fare esperienza del Cristo e del
Paraclito!"
Pure ci basterà un momento di silenzio orante davanti ad una pagina del Vangelo per godere, anche
noi, della Sua promessa:
"Non vi lascerò orfani, verrò da voi... Io vivo e voi vivrete... Voi saprete che Io sono nel Padre
mio e voi in me e Io in voi... Chi accoglie i miei comandamenti (Amore di Dio e del prossimo) e
li osserva, questi è colui che mi ama... e sarà amato dal Padre mio ".
Se diverremo credenti, e vivremo come tali, vedremo illuminare la nostra esistenza opaca dalla vera
LUCE del Vangelo.
Autore: Mariagrazia Camassa
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