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Data: 24/04/2024 - Ora: 11:02
Categoria:
Cultura
Nel Vangelo odierno Gesù esalta "la
potatura", praticata dal Padre
Sempre più intima e profonda diviene la Relazione tra Gesù e noi, Suo
popolo. Se infatti, la scorsa domenica, il Vangelo ci univa, come gregge, al
Pastore divino, oggi siamo definiti dalla Parola "tralci" di un'unica vite, il
Cristo, visibilmente fecondi quando portiamo frutto. Se invece restassimo
sterili saremmo destinati al fuoco, come legna da ardere. La Parola ci
unisce alla nostra pianta: a lei dobbiamo la nostra capacità di fruttificare
abbondantemente in opere buone. Nel Vangelo odierno Gesù esalta "la
potatura", praticata dal Padre, a vantaggio del tralcio fecondo. A noi,
salentini, è facile comprendere l'intervento del viticultore, che nel
Vangelo è Dio stesso, impegnato ad allontanare "quanto" può rallentare
la fecondità del tralcio rigoglioso. In pratica, il divino vignaiolo elimina ciò
che potrebbe inficiare la nostra relazione con Gesù, nostra vera vite. Il
Padre, che riconosce al Figlio, Gesù Cristo, la capacità di offrirgli uva dolce
e succosa, ha cura di ognuno di noi, destinato a portare, abbondante
frutto di opere buone. Dobbiamo rimanere uniti al Cristo perché soltanto
in LUI possiamo generare vita.
AppartenerGli vuol dire comprendere la
Sua Parola, condividerla, cibarsene; significa ancora farsi raggiungere
dalla linfa divina-vita di Dio in noi perché ci renda capaci di testimoniare al
mondo il Vangelo. La nostra intensa relazione con il Signore ci renderà
capaci di rivolgerGli richieste esaudibili. Due domande di fondo mi sembra
urgente enucleare, per ben comprendere la Pasqua cristiana che continua
nei secoli:
I. Perché Gesù è morto? Per darci la vita eterna, perché ci ama.
II. Perché è Risorto? Per poter vivere in ciascuno di noi, rendendoci capaci
di continuare la Sua vita nella Storia. Rendiamoci fedeli a questa Missione
cristiana e la vita ci appassionerà: non sarà più cioè impegnata in vista di
conquiste inconsistenti, ma ci trasformerà in discepoli dell'Amore vero,
che viene da Dio e rimane in eterno.
Autore: MariagraziaCamassa
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