Una googlata ma con due diciture diverse per comprendere il disastro che ha investito il Gargano: le foto e le immagini che si susseguono sui social non lasciano dubbi ai danni enormi e impietosi che ha lasciato dietro di sè l'alluvione dei giorni scorsi, tutto spazzato via peggio di un uragano. La zona del Gargano è stata devastata dall'acqua forte caduta in una settimana, l'acqua che normalmente cade in un anno solare. I danni sono ingenti, è stato dichiarato lo stato di calamità naturale. Gli stati maggiori dei vigili del fuoco e dell'esercito sono impegnati a riportare alla normalità quanto prima possibile ma l'opera è immane. L'acqua ha distrutto tutto durante il suo passaggio. Immancabili le polemiche e la presa di posizione di Vendola: stop alle costruzioni, basta cemento che devasta l'ambiente e si rende responsabile delle conseguenze.

"Noi abbiamo già dato ai sindaci - dice Vendola - l’autorizzazione a procedere con delibere di somma urgenza per gli interventi immediati con la garanzia politica che la Regione si farà carico delle risorse necessarie. Domani avremo la prima relazione dell’Autorità di bacino. Ci predisponiamo a consegnare il dossier a Palazzo Chigi e a fare il nostro dovere, chiedere cioè lo stato di emergenza complessivamente per la zona del Gargano e chiedere lo stato di calamità naturale per i danni inferti all’agricoltura".

Il Presidente Vendola ha ricordato che "la Regione Puglia ha impegnato tutte le risorse a disposizione, 175 milioni di euro, per lottare contro il dissesto idrogeologico. Dal bilancio vivo della Regione, abbiamo stanziato 10 milioni in più per chiedere ai consorzi di bonifica un’opera straordinaria e supplementare di pulizia dei canaloni".

"Io credo che oggi dobbiamo avere il coraggio di dire al Gargano, alla Puglia, e speriamo di poterlo dire all’Italia, che si volta pagina, che la natura non è una preda per le stagioni di caccia. La natura va rispettata, a cominciare da strumenti di regolazione del territorio, dell’urbanizzazione del territorio che non facciano precipitare sulle spalle di comunità molto fragili, un peso insopportabile".

"Oggi – ha concluso Vendola - abbiamo visto sul Gargano una integrazione eccellente tra strutture istituzionalmente preposte ai soccorsi e i volontari. Non c’è alcun dubbio. Questa macchina ha consentito di salvare molte vite umane".