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Data: 10/10/2013 - Ora: 09:01
Categoria:
Economia
"Da ex Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari – prosegue Stefàno - conosco le difficoltà degli operatori nel ripartire dopo avversità"
Succede sempre più spesso ormai e non può essere che un intero sistema crolli alla prima alluvione. Succede oggi in Puglia, domani in un altro posto d'Italia. Va rivisto l'inetro sistema assicurativo e anche il fondo di solidarietà statale. A dirlo sono anche i politici i primi che, invece di parlare dovrebbero fare attraverso lo strumento legislativo. E' la volta di Stefàno, oggi parlamentare, che ha ricoperto in passato il ruolo di assessore all'Agricoltura presso la Regione Puglia. "Contro il bollettino di guerra che giunge dalla Puglia, alle prese nei giorni scorsi con un'alluvione catastrofica che ha messo in ginocchio imprese agricole e compromesso stabilimenti produttivi e fabbricati rurali, non può bastare chiedere la dichiarazione dello stato di calamità". Il senatore Dario Stefàno (Sel), componente della Commissione Agricoltura del Senato, si rivolge al governo sollecitando "un incremento della dotazione finanziaria del Fondo di Solidarietà Nazionale, per assicurare interventi compensativi adeguati a consentire il ripristino delle strutture danneggiate e la celere ripresa della produzione, e interventi per incentivare il ricorso al sistema assicurativo, quale misura preventiva".
"Da ex Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari – prosegue Stefàno - conosco le difficoltà degli operatori nel ripartire dopo avversità straordinariamente violente avendo a disposizione esclusivamente le esigue agevolazioni del Fondo di Solidarietà Nazionale a ristoro dei danni subiti. Il ristoro, infatti, a causa della scarsa dotazione finanziaria del Fondo, nella migliore delle ipotesi consente di compensare in minima parte (parliamo di meno del 10%) i danni effettivamente quantificati e soltanto a seguito di una lunga attesa, per via della complessità dell'iter procedurale".
"Pur rappresentando, oggi più che mai, un settore vitale per l'economia dei territori e del Paese – conclude Stefàno - l'agricoltura continua ad essere trattata come la "Cenerentola" delle attività produttive mentre avrebbe bisogno di maggiore tutela, difesa e valorizzazione. Al pari degli altri settori".
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