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Anziano bruciato vivo a Collepasso. Psicologi: precarietà sociale grave problema

Data: 30/05/2019 - Ora: 14:51
Categoria: Attualità

psicologi

Gli psicologi di Puglia: "Una società sempre più incapace di affrontare i rapporti tra gli individui consumati da rancore e difficoltà di comunicazione"

"Un brutto episodio accaduto a Collepasso, in provincia di Lecce, ci invita a riflettere sugli impulsi aggressivi che si sviluppano sempre più incontrollati, soprattutto all’interno dei nuclei familiari". Il presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia commenta la violenta morte dell’anziano bruciato vivo a causa - dalle prime dichiarazioni del figlio - di una fiammata incidentale, proveniente da un fornello, che ha colpito il corpo dell'uomo, cosparso di alcol dal figlio stesso durante un litigio.

"Oltre i contorni poco chiari sulla dinamica della morte dell'uomo, c'è un gesto di reazione teso comunque a fare del male. L’individualismo ha preso il sopravvento, i conflitti esterni entrano prepotentemente anche nei contesti familiari". Antonio Di Gioia spiega meglio il concetto: "Viene meno quel senso di protezione che il nucleo familiare ha sempre rappresentato. La casa di famiglia non è più il luogo sicuro o il filtro che aiuta scaricare lo stress che arriva dal mondo esterno: diventa il soggetto su cui riversare la tensione. I legami sono completamente saltati in favore dell’individualismo". "Non dobbiamo dimenticare il ruolo fondamentale della società. La precarietà economica o le tensioni sociali e familiari sfociano in accumulo di aggressività. Le aspettative della società nei confronti degli uomini e delle donne sul lavoro, sull’indipendenza e sul senso di realizzazione economica e affettiva, vengono spesso disattese. Questo porta ad un aumento smisurato di sentimenti brutali da far scontare all’individuo stesso: sia esso da ricercarsi in sé o nel mondo esterno. Ecco quindi i suicidi o, come accaduto in questo caso, la violenza nei confronti dell’altro. Ed è proprio all’interno del nucleo familiare che questa violenza si sviluppa" aggiunge la vice presidente dell’Ordine, Vanda Vitone.

"Andrebbero analizzati i motivi che hanno spinto quest’uomo a compiere questo folle gesto, e se ci sono stati dei segnali inascoltati in passato" conclude Di Gioia.

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