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Data: 03/02/2022 - Ora: 12:57
Categoria:
Politica
I sindacati contestano la clausola sociale perché manca l’elenco del personale e chiedono garanzie per il mantenimento dei livelli reddituali
"Il nuovo bando di gara regionale per l’affidamento del servizio di mensa ospedaliera su tutto il territorio pugliese è pieno di carenze e punti critici e non tutela adeguatamente i lavoratori". Per queste ragioni, i segretari generali di Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil di Lecce, Mirko Moscaggiuri e Antonella Perrone, chiedono al Dipartimento Salute della Regione Puglia la convocazione di un incontro urgente, considerato che la scadenza del bando è fissata per il prossimo 18 febbraio.
"Ad oggi c’è forte preoccupazione tra i circa 200 i lavoratori delle mense ospedaliere della provincia di Lecce – fanno sapere Moscaggiuri e Perrone – perché nel nuovo bando preparato e pubblicato dalla Regione, tramite l’agenzia InnovaPuglia, c’è una clausola sociale ‘generica’ a garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali, poiché manca l’allegato elenco del personale che indica a quali persone si rivolge la stessa clausola. E non ci basta che ci sia soltanto la tutela occupazionale, perché quello che chiediamo è anche la tutela dell’attuale livello reddituale di tutti i dipendenti".
"In questo bando – proseguono - non vi è poi traccia dell’impegno, a suo tempo preso dalla Regione, di affidare al nuovo gestore il servizio di preparazione pasti per tutto il personale Asl, un servizio che chiaramente aiuterebbe i lavoratori a mantenere l’attuale reddito con la possibilità di migliorarlo, considerato che sono prevalentemente lavoratori part-time. Su tutti questi elementi critici noi vogliamo vederci chiaro".
Alla luce della nuova organizzazione del servizio, ricordano i segretari provinciali di Filcams e Uiltucs, solo l’ospedale di Gallipoli manterrà il centro di preparazione pasti interno. "Il nuovo bando prevede infatti che le aziende aggiudicatarie debbano utilizzare centri di cottura esterni – spiegano - da utilizzare per la preparazione dei pasti, in aggiunta a quello di Gallipoli. Una scelta, questa, che parte da lontano e che più volte abbiamo contestato nel corso degli anni chiedendo, ad ogni incontro svolto presso il Dipartimento regionale della Salute, di valutare la possibilità di internalizzare il servizio di ristorazione ospedaliera. Proposta che è sempre stata respinta", ricordano Moscaggiuri e Perrone.
"Già agli inizi di gennaio, non appena è stato pubblicato il bando di gara, – fanno sapere ancora - a livello provinciale abbiamo chiesto alle aziende di inviarci gli elenchi aggiornati del personale impiegato attualmente nel servizio di ristorazione ospedaliera e contestualmente abbiamo chiesto alla Direzione generale dell’Asl di Lecce di acquisirli come documento ufficiale. Sin da subito abbiamo inoltre segnalato al Dipartimento regionale per la Salute le criticità e le carenze rilevate all’interno del bando. Pertanto ora restiamo in attesa della convocazione ufficiale di un incontro da parte della Regione, che ci auguriamo arrivi entro la fine di questa settimana. Ma siamo pronti a mettere in campo ogni altra azione utile per salvaguardare le condizioni attuali di lavoro e di reddito di tutti i dipendenti impiegati nelle mense ospedaliere".
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