Avremmo potuto essere anche noi a Gerusalemme, quel giorno, nel cortile
davanti al Tempio e veder giungere il Rabbì, il Nazareno, desideroso di
restituire dignità al luogo, che, da casa di preghiera, i venditori hanno reso
mercato di bestiame.
Noi non vendiamo gabbie, né animali, pure abbiamo un cuore, in cui
incontrare il Padre, … purtroppo assente, da quando, con LUI, abbiamo
instaurato trattative di mercato (Dio non si compra, né si lascia vendere);
dobbiamo guarire dalla mentalità comune, che ci inquina il cuore.
Con Dio non si può trattare.
OffriamoGli, invece, un sincero desiderio di guarire dagli idoli che ci
affascinano (denaro, ricchezze, agi non ci meritano) e amiamo il Padre
nostro che di Sé tutto ci offre, persino Gesù, Suo Figlio, mentre a noi
chiede solo, per come sappiamo, di essere filialmente amato. Chi tanto
Ama, non può non ricevere Amore dai cuori liberi, lontani da ogni
mercimonio disonorevole.