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Data: 09/04/2019 - Ora: 12:38
Categoria:
Attualità
La sentenza in secondo grado
Una sentenza che fa discutere. I giudici della Corte d’Assise d’appello di Lecce, guidati dal presidente Vincenzo Scardia, hanno ribaltato la sentenza di primo grado del processo Sabr relativo all’inchiesta che fece luce sullo sfruttamento dei lavoratori nelle campagne di Nardò per la raccolta di pomodori e angurie. Nel maggio 2012 l’operazione "Sabr" dei carabinieri del Ros di Lecce, condusse all’arresto di 22 persone.
Undici dei 13 imputati, imprenditori e presunti caporali, accusati originariamente di associazione a delinquere finalizzata a reclutare cittadini extracomunitari clandestini, nonché di riduzione in schiavitù, sono stati assolti perché "il fatto non sussiste". Inoltre è caduta anche l’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, poiché all’epoca dei fatti non era ancora reato.
"I giudici della Corte d’Appello di Lecce con una sentenza che ha dell’incredibile hanno assolto i 13 imputati, tra caporali e imprenditori, condannati in primo grado per sfruttamento dei lavoratori nei campi della contrada Boncuri a Nardò lasciando impunito un reato grave e certificato come quello di riduzione in schiavitù dei lavoratori". Così il Presidente del Gruppo consiliare LeU/I Progressisti in Regione Puglia e Segretario regionale di Articolo Uno, Ernesto Abaterusso, commenta la decisione della Corte d’Assise d’Appello che ribalta, di fatto, la sentenza di primo grado.
"Il caporalato rappresenta una delle piaghe dell’agricoltura italiana, soprattutto del Mezzogiorno, che merita un’attenzione particolare che a quanto pare ancora non c’è. Mi chiedo come si possa sottovalutare la portata di una simile decisione e le conseguenze che questa possa determinare sulle logiche di gestione dei lavoratori nei campi costretti a prestare servizio tra irregolarità contributive, sottosalario, orari eccessivi di lavoro e assenza totale dei più elementari diritti a salute e sicurezza" prosegue Abaterusso.
"Condivido – conclude Abaterusso – la delusione dei sindacati che presenteranno ricorso contro questa sentenza ingiusta".
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