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Banca Apulia. Veneto Banca non rischia il commissariamento

Data: 09/01/2016 - Ora: 09:07
Categoria: Economia

carrus

A seguito delle cronache interviene la Banca per chiarire alcuni aspetti

La fibrillazione del mercato finanziario e le preoccupazioni diffuse di azionisti, obbligazionisti, correntisti fanno sì che si diffondano notizie, spesso false, che fanno male all'intero sistema economico e sociale. Non sono tempi facili, le ansie accomunano le genti ma, al tempo stesso, sappiamo pure che senza un sistema bancario solido e sano non andiamo da nessuna parte. In questo quadro - non facile - si muovono i gruppi bancari italiani, consapevoli del terremoto emotivo che accompagna risparmiatori ed investitori.

E' il caso di Banca Apulia che fa capo al Gruppo Veneto Banca dal 2010, che ne controlla circa il 70% del capitale.

L’Istituto, diretto da Dario Accetta, conta circa 100 filiali distribuite tra Puglia (area di maggiore presenza), Basilicata, Campania, Abruzzo e Marche. E' una Banca che opera sul territorio e che vuole consilidare questo aspetto nella più totale trasparanza e solidità.

Nei giorni scorsi abbiamo ascoltato l’Amministratore Delegato di Veneto Banca, Cristiano Carrus, anche a nome del Consiglio di Amministrazione della stessa, interviene per ribadire la situazione e le prospettive economico finanziarie del Gruppo.

"Con l’approvazione da parte dell’ultima Assemblea dei Soci del 19 dicembre 2015 del progetto di trasformazione, quotazione e Aumento di Capitale, Veneto Banca ha avviato con determinazione il più ampio piano di rilancio che consentirà alla Banca di tornare a svolgere un ruolo da protagonista del mercato.

Veneto Banca è la prima tra le popolari non quotate ad avere affrontato il non facile passaggio da Società Cooperativa a Società per Azioni e lo ha fatto raccogliendo la sostanziale unanimità del consenso dei Soci, a dimostrazione della bontà dell’intero Progetto che prevede la quotazione di Veneto Banca alla Borsa di Milano ed il contestuale aumento di capitale per 1 miliardo di Euro.

L’aumento di capitale è stato fin dall’inizio completamente pre-garantito da Banca IMI a cui la scorsa settimana si sono aggiunti altri nove importanti istituti finanziari internazionali e nazionali. Oggi, quindi, l’aumento di capitale non è più garantito solo da Banca IMI, ma da ben 10 primarie istituzioni finanziarie. Si è così realizzato un altro passaggio fondamentale del progetto: la costituzione del Consorzio di Garanzia.

A seguito dell’aumento di capitale, Veneto Banca raggiungerà una patrimonializzazione superiore al requisito richiesto dalla Banca Centrale Europea che, si ricorda, per la nostra Banca sarà pari al 10,25% in termini di CET1 ratio a partire dal 30 giugno 2016. Si ricorda che ad oggi il Patrimonio Netto Tangibile di Veneto Banca ammonta a circa 2,2 miliardi di Euro e che il capitale primario supera 1,7 miliardi di Euro.

Nulla accomuna Veneto Banca ai quattro istituti bancari oggetto del provvedimento governativo tristemente noto come "Salva Banche". In quel caso si trattava di Banche da tempo commissariate, con una situazione patrimoniale e reddituale ampiamente compromessa e per le quali non è stato possibile ricorrere né ad aumenti di capitale né a soluzioni di mercato.

Veneto Banca non rischia il commissariamento. Il patrimonio è stato in grado di assorbire le perdite degli scorsi anni; il nuovo Piano Industriale 2015-2020, presentato alle Autorità di Vigilanza, è stato positivamente valutato dal mercato, tant’è che l’aumento di capitale è stato integralmente garantito da ben 10 primarie istituzioni finanziarie.

Veneto Banca ha i numeri, le risorse e le persone per tornare a generare utili, raggiungendo in arco piano livelli di patrimonializzazione tra i più alti del sistema (CET1 ratio al 13,6% già nel 2018).

Per concludere, dal 1^ gennaio, la Banca continuerà a concentrarsi sui suoi clienti e sul mercato per la piena realizzazione degli obiettivi del nuovo Piano Industriale".

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