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Data: 03/07/2013 - Ora: 11:43
Categoria:
Attualità
Capone a Confindustria:"Bene i dati di Bari e Bat, ma non basta contro la crisi"
Quando molta parte d'Italia va male, il Sud peggio, ci sono delle oasi felici che lavorano, producono e vendono. Parliamo delle province di Bari e Bat, e nonostante la crisi e il calo delle esportazioni pugliesi, anche nel primo trimestre del 2013 hanno dimostrato un trend di crescita delle vendite all’estero: Bari dell’11,77% (in termini assoluti 100,2 milioni in più di fatturato export) e Bat del 15,02% (in termini assoluti 13,5 milioni in più)". L’ha detto l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Loredana Capone nel corso dell’Assemblea generale di Confindustria Bari e Bat dal titolo "Attrattività industriale nell’era globale in una crisi prolungata".
Anche perchè se si salvano due province notoriamente produttive le altre non si salvano dalla crisi drammatica che le attanaglia, sia il foggiano che tutta l'area jonica salentina.
"Ma non è sufficiente – ha specificato la Capone – bisogna fare di più. Occorre aumentare il numero degli esportatori anche in province forti come Bari e Bat. Per questo abbiamo attivato l’incentivo dedicato all’internazionalizzazione appena citato dal viceministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Abbiamo messo a disposizione dei raggruppamenti di piccole e medie imprese 20 milioni di euro perché imparino a cogliere le sfide dell’internazionalizzazione". "C’è però una condizione in più. Oggi il sistema delle imprese non si divide tra aziende che esportano e aziende che non esportano, ma tra imprese che innovano ed esportano e imprese che non innovano e non esportano". "Se le imprese innovano, riescono anche a competere sui mercati esteri e se poi fanno rete, anche per le microimprese potrebbero aprirsi nuove opportunità.
La Regione Puglia accompagna le imprese che vogliono innovare e quelle che vogliono internazionalizzare. Noi vogliamo uscire dell’idea del meridione fasonista investendo sulla ricerca e sul capitale umano". "Ma anche gli incentivi europei da soli non bastano", ha ribadito l’assessore. "La Regione deve poterli cofinanziare e non può farlo per le maglie del patto di stabilità. Nettizzare il cofinanziamento dal patto di stabilità è la nostra più grande battaglia del momento". "Per questo è fondamentale l’intervento del governo, al quale chiediamo almeno tre piani nazionali: un piano per l’energia, uno per la ricerca e uno per la formazione".
Data: 22/12/2022
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