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Le visualizzazioni aumentano di minuto in minuto. Così come le condivisioni. Ma non a tutti piace
"Il video del Party Rock Salento è soltanto un modo scherzoso e ironico per promuovere il nostro territorio, il Salento".
Inizia così, il Sindaco Paolo Perrone, il suo commento sul video che dal tardo pomeriggio di venerdì 1 Marzo ha letteralmente invaso le bacheche di moltissimi salentini e ci giuriamo, anche di turisti che nel Salento si sentono un po’ a casa. Effettivamente, i piatti principali di un pranzo targato "tacco d’Italia" ci sono tutti: il dialetto che sostituisce le parole sulla musica del Gangnam Style del rapper coreano Psy, i prodotti tipici che sbucano in più momenti dei quasi quindici, lunghissimi minuti di video, i luoghi "cult" della città e tanto altro ancora. Farne una cartolina del territorio viene quasi naturale. Soprattutto se a "sponsorizzare" con la propria faccia il prodotto c’è proprio il Sindaco di Lecce.
Eppure, il video, presentato dalla Fularino Production, con una conferenza stampa alle Officine Cantelmo, diretto da Giampaolo Morelli Catalano (ideatore di Party Rock Salento), più che una cartolina offre un’immagine che non a tutti piace dare.
Nonostante i tantissimi apprezzamenti che circolano in rete e le ottomila e passa visualizzazioni sicuramente destinate a salire ancora, c’è chi non ci tiene ad essere rappresentato sotto queste vesti, quelle del "beggione", come dicono in molti. C'è a chi non piace vedere le avvenenti ballerine seguite a vista dall'uomo sbavante alle loro spalle. C'è chi non vuole essere etichettato con questo video, insomma. E che sia l’Amministrazione Comunale a promuovere (non a livello finanziario) il progetto, a qualcuno fa storcere il naso. Perchè il video va. Tira, si dice da queste parti. E l’Anfiteatro leccese, insieme al Paisiello, colorati di "humor" commerciale perdono un po’ di quell’alone quasi magico che da sempre li caratterizza.
E il 2019, in realtà, è quasi alle porte. Lecce è candidata come Capitale Europea della Cultura. Se la cultura è anche spettacolo e intrattenimento, è questo lo spettacolo che Lecce propone?
Se lo chiedono in tanti, dimenticando, purtroppo una domanda. Se ci sono le visualizzazioni, le condivisioni e i Mi Piace, la colpa forse non è di chi lo fa, perchè ognuno è libero e di grazia, è assodato il massimo rispetto per chi ha voglia di esprimersi per come meglio crede, ma di chi lo guarda.
Perchè gli artisti locali che sanno suonare una chitarra meglio di tanti altri, che hanno voci da brivido e che ballano come in tantissimi sanno apprezzare, sono dietro l’angolo. Ma se non c’è richiesta, è difficile che poi ci sia la sponsorizzazione e la promozione. Lecce, forse, vuole questo tipo di prodotti. Lecce forse vuole ridere così. Con buona pace di chi, dopo aver visto il video, preferirebbe essere confuso per un altoatesino e di chi ne farebbe volentieri a meno.
Autore: Chiara De Carlo
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