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Breve commento al Vangelo della V domenica di Pasqua

Data: 03/05/2021 - Ora: 09:47
Categoria: Cultura

vangelo

Dio ci ama e cerca, in noi, le membra del Suo stesso
Figlio

Per comprendere la prima parte del Vangelo di questa V domenica di
Pasqua, dobbiamo contemplare anche noi, come fece Gesù, nella sua terra,
dal clima mediterraneo, i bei vigneti, i cui tralci frondosi ricoprono,
pudichi, le uve bianche, dorate e rosse, color sangue.
Davanti ad una vite, che, generosa, gli offriva i suoi grappoli dolci, il
Signore sentì, come ceppo, passare la sua linfa vitale nei tralci, simili a
lunghe braccia umane, cariche di uva.
Da un momento di amorosa contemplazione nasce la similitudine
evangelica, che rende visibile, quasi corporea, la nostra relazione con Te,
Figlio del Padre.
Non sono ammesse separazioni tra Gesù e noi (a meno che non
scegliamo il malaugurato peccato), e dall’essere Sue membra dipende la
nostra fecondità, che fa aumentare i nostri frutti (opere di fraternità). In
questo tempo, in cui non è difficile vedere la natura ingiallire, sofferente, è
possibile capire che cosa accade al discepolo che si separa dal Cristo, fonte
della sua vita.
Senza la Parola, che la Sacra Scrittura raccoglie e che ha, nella Pasqua
di Gesù, il cuore della nostra salvezza, e privi dell’Eucaristia che ci nutre,
siamo già morti, legna secca da far ardere.
La nostra umanità, che cerca di rivelare sé stessa, esclusivamente nelle
scelte di una vita esteriore (ciò che appare), senza accogliere la richiesta
del cibo vero che ci nutre nel profondo, diviene come i tralci secchi,
incapaci di generare, sterili.
È tempo di pensare alle "nuove uve", guardiamoci nel cuore ed
eliminiamo qualunque ostacolo vieti alla vite divina di alimentarci,
rendendoci fecondi. Dio ci ama e cerca, in noi, le membra del Suo stesso
Figlio; Gesù ci ha promesso di farci capaci, nel Suo Spirito, di realizzare
cose grandi … quelle che il Padre ci concederà, se Gliele chiederemo.
Restiamo uniti, come tralci vitali, produttivi, all’unico vero ceppo, Suo
Figlio, che nel Vangelo ci ripete: "Restate in me, porterete frutto".

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