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Data: 07/08/2014 - Ora: 08:28
Categoria:
Cultura
Programma culturale di spettacoli
Parte la Rassegna C’E’ / Copertino Estate 2014. Un programma ricco e per tutti. Si parte con Non è vero... ma ci credo (a cura de La Busacca Teatro Stabile del Salento) una commedia in tre atti del 1942, scritta da Peppino De Filippo. L’appuntamento è per l’8 agosto 2014 a Piazza del Popolo a Copertino alle ore 21,30. Dalla commedia è stato realizzato il film omonimo, nel 1952, con la regia di Sergio Grieco. I personaggi saranno interpretati da Francesco Piccolo, Claudia Mancino, Chiara Serena Brunetta, Sasy Piccolo, Salvo Cezza, Stefania Bocco.
Il commendatore Gervasio Savastano è assillato dalla superstizione; i suoi affari non vanno a gonfie vele e lui pensa che la colpa sia di un suo impiegato, Belisario Malvurio, cui attribuisce un influsso malevolo. Anche in famiglia ci sono problemi: sua figlia Rosina si è innamorata di un giovane impiegato, che il commendatore ritiene non degno della ragazza. All'improvviso, però, la fortuna sembra ricordarsi del commendator Savastano: in azienda arriva un giovane, Alberto Sammaria, gobbo, e con il suo arrivo gli affari cominciano improvvisamente ad andar bene. Anche la figlia del commendatore sembra aver ritrovato la serenità, il giovane di cui era follemente innamorata è diventato un lontano ricordo. Tutto sembra filare liscio, ma il diavolo ci mette qualcosa di suo: Alberto Sammaria confessa al commendatore di essersi innamorato di Rosina, e per questo motivo è costretto a licenziarsi. Il commendatore è disperato, ma troverà una soluzione: convincerà sua figlia a sposare Sammaria.
9 AGOSTO 2014 -
Città di Copertino, Assessorato alle Politiche Culturali, Promozione del territorio, Turismo, Politiche giovanili, Rassegna C’E’ / Copertino Estate 2014 e Mad Management presentano "UMA NOITE E MEIA" UNA NOTTE E ½ . Il 9 agosto alle ore 21,00 al Castello Angioino di Copertino sarà presentato il nuovo lavoro musicale di U’ Papadia dal titolo Razza Ommu
Dopo il successo del precedente disco "La Peronòspera" che lo ha portato a fare circa 200 concerti in tutta Italia, U’ Papadia si appresta a presentare il suo nuovo lavoro discografico "Razza Ommu"."Peronòspera" è il termine che ‘U PAPADIA, cantastorie salentino, usa per definire la "patologia cronica asintomatica" presente nel DNA del popolo Salentino e che è stato diffuso e fatto conoscere attraverso tre anni di concerti."…La Peronòspera è un "parassita" che ti fa cadere in stato di apatìa e ti convinci (sbagliando) che le cose, ….cusì suntu e cusì hannu rimanire, puru ca su’ fiacche…." (‘u Papadia)le 11 nuove canzoni di Razza Ommu scritte e interpretate da U’ Papadia, viaggiano su un genere musicale che lo stesso autore, di origine salentina, definisce Terra-Russa-Rock e sono cantate in dialetto salentino, tranne un paio di testi cantati in italiano. "Razza Ommu" vuole essere una riflessione che si apre su un panorama molto ampio, addirittura planetario: la Razza Umana. LA RAZZA OMMU "SAPIENS"... SECONDO U’ PAPADIA.col passare dei secoli, la razza umana ha perso di vista quali sono le sue vere necessità, altrimenti non si spiega come mai impiega la maggior parte del suo tempo a inventarsi condizioni di vita che vanno contro la propria natura.... la Razza Umana nasce libera e vive per costruirsi catene, gabbie, prigioni, religioni, senza rendersene ormai neanche più conto... La razza OMMU ha inventato i potenti e i disperati.ma se invece ci fermassimo? tutto il tempo necessario per riflettere su quello che siamo veramente e del perché stiamo come stiamo? Purtroppo invece non lo facciamo, siamo troppo impegnati a "interpretare", ormai con rassegnazione, il ruolo che altri hanno scelto per noi.Abbiamo creato un sistema diviso tra ESSERI UMANI LEGITTIMI ed ESSERI UMANI ILLEGITTIMI.Ecco perché io non credo a un Creatore "buono"e "perfetto" come molti dicono, se fosse veramente così non avrebbe mai potuto creare la Razza Umana, fatta di individui egoisti, che mettono se stessi al di sopra di tutto: "Mors tua, vita mea", "Muoia Sansone con tutti i Filistei"E ancora peggio è che l’egoismo della Razza Umana si stia evolvendo in Malvagità: l’essere umano prova piacere per la sofferenza altrui. C’E’ BISOGNO DI UNA PROFONDA "RISTRUTTURAZIONE" DELLA MENTE UMANA: FORSE DOVREMMO USARE DI PIU' IL SENTIMENTO DELL' EMPATIA, METTERCI NEI PANNI DEL PROSSIMO, PER SPERARE ANCORA NELLA SALVEZZA DELLA "RAZZA UOMO". Già come è accaduto con la Peronòspera, lavoro molto apprezzato da molti esponenti della musica folk italiana, tra cui Teresa De Sio, Razza Ommu ha tutta l’aria di un progetto che si farà strada nel panorama della musica del suo genere. E’ già in lavorazione l’allestimento del nuovo Live che verrà presentato per la prima volta nel Salento, ad Alessano, città di cui è originario U’ Papadia.
La Banda: u’ PAPADIA: lead vocals, tambourine, kazoo, overtone flute, jews harp. / Armando Guit Serafini: acoustic guitar, buzouki, percussion, vocal / Lorenzo Pikkio De Angelis: electric guitar, vocal / Davide Costantini: bass guitar, vocal / Ruben Ramirez: drums / percussion
10 AGOSTO 2014 -
Città di Copertino, Assessorato alle Politiche Culturali, Promozione del territorio, Turismo, Politiche giovanili, pero la Rassegna C’E’ / Copertino Estate 2014, presentano CALICI DI STELLE a cura del Movimento Turismo del Vino e Ass. Nazionale Città del Vino nel centro storico di Copertino il 10 agosto 2014. Appuntamento con il più grande evento di degustazione all'aperto e con le stelle cadenti nella settimana di San Lorenzo. Alcuni degli affascinanti centri storici di Puglia tra cui Copertino (Lecce) ospiteranno i banchi di assaggio delle cantine del Movimento Turismo del Vino Puglia e nelle piazze musica, canti e danze per una festa che dura fino a tarda notte. Da sedici anni, si svolge nelle zone della Puglia che attirano ogni anno migliaia di turisti da ogni parte del mondo
11 AGOSTO 2014 -
Città di Copertino, Assessorato alle Politiche Culturali, Promozione del territorio, Turismo, Politiche giovanili, pero la Rassegna C’E’ / Copertino Estate 2014, presentano il concerto a partire dalle 22,00 presso Piazza del Popolo a Copertino di Mino De Santis con Pantaleo Colazzo e Mauro Semeraro
Caminante (Ululati, Lupo editore) - testimone di usi e tradizioni del meridione e del Salento, di storie di vita tra il triste ed il comico, senza perdere mai l’ironia e la musicalità tipica dei cantautori italiani come De Andrè o Stefano Rosso, è questo Mino De Santis. Il suo nuovo album "Caminante", prodotto e messo in commercio dalla neonata etichetta musicale ULULATI della Lupo Editore, è un insieme di istantanee di personaggi, vizi e virtù di un’Italia e un Sud alla continua rincorsa di un’identità. Allora si parte, come sempre, verso il nord, con il treno delle venti, in cerca di fortuna, emigrando verso la Lombardia ricca di gran lavoratori ma povera di bellezza. Basta poco a rifarsi la valigia per ritornare "al paese" anche se nulla cambia pertanto "resta la sopravvivenza e la non appartenenza" e la voglia di essere "Sempre in viaggio".Si ritorna, quindi, tra strade delle processioni, della falsa disperazione dei funerali, dell’arsura e de "La zoccula", una escort che difende il suo lavoro e che, come la più famosa "Bocca di Rosa", sconvolge la quiete del paesino mettendo alla berlina i falsi moralismi a favore della sua genuina passionalità. Un dipinto a mille tinte a suon di valzer, stornelli e fanfare. È senza dubbio un disco pieno di poesia, dove il dialetto viene facilmente tramutato in rime e versi senza mai scadere nell’ingenua poesia popolare. E allora pare di sentire un po’ di Gaber, De Andrè, Brassens, quei cantanti-poeti che hanno influenzato la formazione musicale di Mino De Santis. La "Caminante" di Mino gira per i vicoli, per le strade, tra la gente ed è curiosità di scoprire senza più sentirsi legata a una cultura famigliare che mozza il suo sguardo. È sud: terra e bellezza.
Muddhriche - Ogni qual volta si ascolta Mino De Santis, si hanno ben chiare le sue radici, la sua storia, le origini musicali e i suoi ascolti al juke box. La voce e l'ironia amara di De Andrè, ma anche l'impegno di Stefano Rosso o la compostezza di Paolo Conte. Ma per non abbandonarsi a facili semplificazioni, bisogna fermarsi un attimo e rimettere play. Mino De Santis è a tutti gli effetti un fuoriclasse, unico nel suo genere perché ama ancora raccontare e lo fa come potrebbe fare un fotografo con le sue istantanee, un pittore impressionista nel fermare tutto su una tela o il saggio del paese nel riferire vizi e virtù della sua gente. Con dovizia e ironia. Anche in questo terzo album "Muddhriche" prodotto dall'etichetta Ululati (Lupo Editore) si raccolgono piccoli momenti di vita quotidiana, come fossero proprio molliche minute ed essenziali, messe insieme per farne pane e nutrimento. Ci sono le "macchiette", i personaggi del paese: "Lu prete" scaltro e smaliziato o la "La bizoca e la svergognata", apparentemente diverse ma "le stesse e l'hanno sempre saputo". ?C'è la bellezza e la malinconia degli "Anni" passati tra casa, chiesa e sogni di libertà ma anche il sud amaro dei "Pezzenti"(feat. Nando Popu / Sud Sound System), quegli immigrati trattati come animali tra "patruni e capurali", senza diritti o assistenza, pagati venti euro alla giornata me definiti lo stesso invasori. ?E tra mandolino e fisarmonica, si continua a raccontare di quei "Radical chic", quelli bravi a dare definizioni, che hanno così poco da dire ma tanto da parlare. ?A poco a poco le "Muddhriche" compongono il quadro di un uomo che, come ben rappresentato dalla copertina del disco, dall'alto, osserva, riconosce, cerca di individuare quelle briciole, le piccole cose che continuano a dargli godimento. È un carnevale di personaggi e situazioni, dove si respira a pieni polmoni l'aria scanzonata di un bonaccio che ama quello che compone perché è il suo modo di continuare a credere al sogno di anarchia.
Mino De Santis - "Il Salento trova nuove parole, quelle puntute, del graffio autoriale. Anarchiche quanto basta per tener desto l'animo e l'occhio allo sguardo: quello dritto, che mai s'inchina e fa riverenza. Mino De Santis è così, ama il ridere, il soffio e lo spiffero. (Mauro Marino)
Mino De Santis è un ascolto che il tempo e la pratica portano a metabolizzare. Non è la risata di turno ciò che arriva e resta. Ma un ondulato senso di profondità che scolpisce immagini nella memoria e libera l'ascolto dalla superficialità attorno (Erika Sorrenti e Francesco Aprile)
Mino ha scritto una pagina di canzone popolare vera, del popolo del Salento che si libera dalla pur splendida prigionia del tamburello, dell'organetto e del violino e approda ad un linguaggio nuovo, fatto di dialetto e di italiano colto al volo, masticato, rimasticato e sputato fuori in una nuova forma di colostro, vero alimento con il quale crescere i piccoli. Musica accattivante, di uno che sa suonare la chitarra, la lascia nei suoi accordi semplici, quasi ondeggianti come un materassino gonfiabile sulla bonaccia (Pino De Luca)
Autoironico e impietoso … lo definirei un "verista" per come descrive la realtà sociale e soprattutto quella di tanta umanità. Ha il suo modo singolare di vedere la realtà e di declinarla in versi. E' un sognatore ingenuo e intellettualmente onesto. Insofferente a qualsiasi regola, non scenderebbe mai a compromessi, ha l'anima libera e resta anarchico anche quando non sarebbe il caso. Ha una singolare genialità, un'autentica vena artistica che differisce da qualsiasi accomodante musicalità "popolare" oggi cosi volgarmente e insopportabilmente stereotipata (Giuseppe De Santis)
12 AGOSTO 2014 -
Città di Copertino, Assessorato alle Politiche Culturali, Promozione del territorio, Turismo, Politiche giovanili, pero la Rassegna C’E’ / Copertino Estate 2014, presentano una giornata all’insegna della musica, sia quella che parla alla memoria con l’incontro dibattito sulla musica popolare a cura di Riccardo Tesi dal titolo "Nella tradizione le radici di una nuova musica" e con gli interventi di Riccardo Tesi (Compositore, strumentista, ricercatore), Valerio Daniele( compositore, fondatore di Desuonatori), Flavia Gervasi (etnomusicologa), Gigi Chiriatti (editore e ricercatore) che si terrà alle 19,00 presso Atrio Palazzo di Città e il concerto sempre con Ricardo Tesi e Massimo Donno con il suo ultimo album Amore e marchette (Ululati, Lupo editore) a partire dalle 22,00 presso Piazza del Popolo
Amore e marchette (Ululati, Lupo editore) - Nelle undici tracce che compongono l'esordio di Massimo Donno c'è il segno di un cantautore che conosce la materia umana, e che ama mescolare l'ironia e la poesia alla quotidianità surreale dell'amore, fino a includere non solo le atmosfere - in un dialogo costante - ma anche le voci del passato prossimo di Pier Paolo Pasolini (nel brano "Tango") o del grande Alberto Sordi (in "Bologna A.D. 2012"), mescolandole al presente delle sue suggestioni autobiografiche, come fa ad esempio nella traccia dal titolo "Il mio compleanno".
Un cantautore, Massimo Donno, che non ha paura di guardarsi e, soprattutto, guardarci dentro con il ritmo di una musica leggera e ironica. "Amore e marchette", nuova produzione dell'etichetta Ululati, vanta, tra le collaborazioni di eccellenza, quelle con Massimo Geri (presente anche nel video del singolo "Amore e Marchette", realizzato dal talentuoso regista Gianni De Blasi), Nilza Costa (nel brano "Il bianco ed il nero") e Guido Sodo, nel brano intitolato "La colpa".
"Massimo Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone d'autore italiana prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le parole tra surrealismo e neorealismo. E' una capriola, una giostra un pugno e uno sberleffo un bacio e uno schiaffo. Cartina tornasole delle nostre vite imbarcate su fragili vascelli" Oliviero Malaspina
RICCARDO TESI - Riccardo Tesi (Pistoia, 1956) è un compositore, fisarmonicista e cantante italiano. Dagli esordi decisamente folk nel 1978 al fianco di Caterina Bueno, la storia musicale di Tesi va dalla tradizione toscana al confronto con quelle italiane, basche, inglesi, francesi e malgasce, con il jazz, il liscio e la canzone d'autore. Strumento preferito è l'organetto diatonico, antenato della fisarmonica, al quale ha consacrato il disco Il ballo della lepre (1981). Nel 2002 ha ricevuto a Castelfidardo il premio La voce d'oro.
Collaborazioni musicali: col gruppo sardo-toscano Ritmia, il duo con Patrick Vaillant, lo spettacolo di canzoni occitane Anita, Anita con Vaillant e Jean Marie Carlotti, il trio di organetti Trans Europe Diatonique con John Kirkpatrick, Marc Perrone, Kepa Junkera, il trio jazzistico col mandolinista nizzardo e Gianluigi Trovesi, col malgascio Justin Valì, con la cantante sarda Elena Ledda, con il gruppo siciliano Dounia, la portoghese Amelia Muge, con l'arpista Vincenzo Zitello, con il clarinettista Gabriele Mirabassi, il tamburellista Carlo Rizzo, con il pianista Rocco de Rosa, il flautista lusitano Rao Kyao, con il jazz partenopeo di Maria Pia de Vito, con i chitarristi Beppe Gambetta e Peppino D'Agostino, con l'etnojazz di Daniele Sepe, con artisti dell'area rock come Francesco Magnelli, Ginevra Di Marco (ex CSI e PGR), Piero Pelù e con il DJ Ominostanco fino alla canzone d'autore italiana con Ivano Fossati, Fabrizio De André, Ornella Vanoni, Gianmaria Testa, Giorgio Gaber, Carlo Muratori, Tosca, la Banda Osiris (La canzone dell'amore inventato, Banda.25), Stefano "Cisco" Bellotti, Cristina Donà (Torno a casa a piedi), Giua. (fonte Wikipedia)
Data: 23/08/2023
Notte della Taranta, oltre mille persone al lavoro per evento
Data: 10/01/2023
Promozione per i rosoni di Puglia
Data: 09/01/2023
CITY ESCAPE "IDRUSA"
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