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Data: 13/05/2013 - Ora: 11:07
Categoria:
Cronaca
Comune: Otranto
(LE)
Papa Francesco ha celebrato ieri la canonizzazione di Antonio Primaldo e Compagni
Da Martiri sono diventati Santi. E di tempo ce n’è voluto. E’ successo ieri, in una Piazza San Pietro gremita di fedeli, molti dei quali salentini, perché ieri era la giornata degli ottocento martiri di Otranto, coloro che per non rinnegare la propria fede vennero massacrati nel luglio del 1480 dopo l’attacco di una flotta musulmana guidata da Gedik Ahmed Pascià.
Papa Francesco si è chiesto dove trovarono la forza di rimanere fedeli. Domanda che si saranno posti in molti negli anni, nei secoli successivi. Soprattutto gli Otrantini, che hanno continuato a sentire forte l’esigenza di dare un giusto riconoscimento agli 800 martiri.
La celebrazione è avvenuta ieri alle ore 9.30 a Roma, in Piazza San Pietro.
"Ho provato sincera commozione e orgoglio infinito, nel vivere direttamente questo momento- ha spiegato il presidente della Provincia Antonio Gabellone- Una giornata di emozioni; una giornata storica e da ricordare, per chi l’ha vissuta a Roma ma in generale per tutti noi, per tutto il Salento: riconoscere dopo centinaia di anni il valore e l’enormità del gesto dei martiri di Otranto non è soltanto una questione di fede, di crederci o no, è anche un tributo al passato e alla storia lunghissima e affondata in radici profonde del nostro Salento e della sua gente piena di valori".
"Dopo 500 anni di esemplare testimonianza di fede- ha detto Raffaele Baldassarre, europarlamentare- la canonizzazione di Antonio Primaldo e compagni rende merito alla grande prova cristiana di cui Otranto e il Salento si sono resi capaci. La Chiesa e tutta la cristianità si ritrovano al cospetto delle sante reliquie degli Ottocento per un grande messaggio di speranza e pacificazione fra popoli lontani. L’Italia e l’Europa hanno bisogno di questa testimonianza religiosa, mentre tutto il Salento si riconosce in questo straordinario evento di fede e di santità".
Anche il capogruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro, si è espresso prima di in merito all’importante avvenimento "Un momento storico, atteso cinque secoli, per la Chiesa e la comunità idruntina, ma anche per l’intero Salento e la Puglia che hanno sempre espresso profonda devozione nei confronti degli 800 martiri della fede cristiana, sacrificati per non aver voluto rinnegare il proprio credo religioso. Un esempio autentico di una fede vera e autentica e di amore per la "patria" che ha contribuito profondamente, nel corso dei secoli, a rafforzare l’identità cristiana della popolazione otrantina e del Salento. Al termine di questo lungo cammino che ha elevato Antonio Primualdo e gli altri Martiri agli onori degli altari, rinnoviamo il nostro sentimento di affetto e di devozione verso questi nuovi Santi e ci uniamo alla preghiera della Chiesa di Otranto affinché possano continuare ad intercedere e proteggere le nostre popolazioni dai nuovi flagelli della società contemporanea. Auspichiamo infine che Otranto diventi sempre più meta spirituale di numerosi pellegrini che traggano conforto dalla fede degli 800 Martiri e dalla bellezza della città che ha vissuto il loro sacrificio e accoglie le loro spoglie".
Autore: Chiara De Carlo
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