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Data: 25/07/2019 - Ora: 11:42
Categoria:
Politica
A dirlo l'associazione Konsumer
Vuoto normativo, procedura giudiziaria di affidamento fallace, assenza di un iter stringente per la revoca della patria potestà e l’affidamento ad apposite strutture di accoglienza. In questi tre punti è incentrata, a detta di Konsumer Italia, la vera tragedia che ha generato lo scandalo di Bibbiano, che ha scosso le coscienze della penisola e scatenato le solite infauste strumentalizzazioni politiche. Così scrive l'associazione di promozione sociale Konsumer Italia per la difesa dei diritti dei consumatori ed utenti e senza fini di lucro, basata sull'impegno volontario di Cittadini esperti e specializzati in materie del consumo
Il problema, secondo Konsumer, è scaturito essenzialmente dal vuoto normativo esistente nel nostro sistema, per cui sono i servizi sociali, ai quali i giudici si affidano per l’istruttoria del procedimento di interruzione di patria potestà , a stabilire la capacità genitoriale delle persone. Assistenti sociali per i quali NON esiste un albo nazionale e che per fornire un giudizio di tale entità , che coinvolge il futuro di un intero nucleo familiare, non hanno, precipuamente, una formazione trasversale in materia di diritto di famiglia, psicologia dello sviluppo, psicologia sociale ecc. Non v’è alcun atto di accusa o pregiudizio nel lavoro dei servizi sociali, che certamente, per la stragrande maggioranza, lo svolgono in coscienza e con zelo. Tuttavia, Konsumer Italia ritiene che sia importante puntare su una formazione ad hoc per questo ruolo oggi al centro dei riflettori, un ruolo che deve trovare una collocazione più qualificata e specifica.
«Ciò che è emerso in questi anni, e non è la prima volta (qualcuno ricorderà lo scandalo del Forteto?) è una grandissima problematica inerente le procedure di affido – spiega l’Avvocato Giorgia Venerandi, responsabile scuola e tutela dei minori di Konsumer Italia- Non esiste ad oggi un iter stringente, né la possibilità di impugnare i provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria e, dulcis in fundo, le parti coinvolte nella decisione (i genitori e i minori) non sono rappresentate e adeguatamente tutelate. Ad oggi, pertanto, il procedimento dell’affido dei minori è al di fuori dei principi costituzionalmente garantiti del giusto processo ed è essenziale riformare la materia».
A tal proposito, sorprende come il DDL sulla materia, recentemente presentato della Senatrice Presidente della Commissione bicamerale per l’Infanzia, Licia Ronzulli, abbia avuto così scarsa eco mediatica, nonostante la sostanziale bontà del provvedimento. Forse perché oggi rende di più parlare del "partito di Bibbiano" che della tutela degli innocenti?
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