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Data: 23/03/2016 - Ora: 11:23
Categoria:
Economia
Giannetto: "Segnale che la crisi non è passata, servono interventi robusti"
Dopo la frenata registrata a gennaio, le richieste di cassa integrazione delle aziende salentine a febbraio segnano una nuova, pesante impennata. Tra interventi straordinari e in deroga, le ore autorizzate dall’Inps sono state 278mila583, in aumento del 120,3% rispetto al primo mese dell’ano.
La cassa ordinaria (Cigo) a febbraio registra zero ore, causa il blocco delle procedure dovuto all’allineamento con le nuove regole introdotte dal Jobs Act. Continua a preoccupare, invece, la corsa della cassa straordinaria (Cigs), il cui numero di ore autorizzate a febbraio è pari a 262mila326 ore, con un grave rialzo del 107,2% sul precedente dato di gennaio.
Riguardo alla cassa in deroga (Cigd), le ore autorizzate sono 16mila257 (a gennaio erano azzerate).
"Non è un buon segnale il fatto che la ripresa della cig a febbraio dipenda dal boom, rispetto a gennaio, della cassa straordinaria e della cassa in deroga e dunque a situazioni di difficoltà protratte nel tempo e spesso più legate a reali situazioni di crisi aziendali più strutturali che a esigenze contingenti di rallentamento della produzione", commenta Salvatore Giannetto, segretario generale Uil Lecce. "Purtroppo – ricorda - molte imprese della nostra provincia sono nel pieno di complicati processi di ristrutturazione o addirittura di dismissioni di intere aree".
"Alla luce di questi dati sulla cig, cui si aggiunge il boom dei voucher registrato nella nostra provincia nel 2015 – osserva Giannetto - è chiaro che il mercato del lavoro attuale ha più ombre che luci. I segnali di ripresa sono ancora troppo flebili e in questo senso occorrono immediatamente politiche economiche che rilancino investimenti e consumi interni. Fondamentale, per la crescita dell’occupazione in tutta la Puglia, sarà il corretto impiego dei fondi comunitari 2014-2020, unica risorsa a disposizione delle istituzioni, per affrontare la pesante piaga della disoccupazione. Quindi – conclude il segretario provinciale Uil - la risposta ai problemi del lavoro e dell’occupazione, non può che essere politica, anzi, di una nuova e buona politica economica fatta di riduzione del peso fiscale sul lavoro, di investimenti in opere pubbliche, di rinnovo dei contratti a partire da quelli pubblici".
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