Sento nel Vangelo di questa domenica, per me, il monito a non presumere molto, dato che,
dal commento alla Parola, traggo spunto, anche per darvi orientamenti di vita. Perché io
non sia come chi, avendo la trave nel suo occhio, pretende di togliere la pagliuzza dal
vostro, riconosco come nostra comune e unica guida, per le scelte che, ogni giorno, ci
attendono, Gesù, Maestro: LUI solo conduce al porto sicuro chi Gli si affida. Sentiamoci,
insieme, suoi discepoli, che da LUI apprendono e che desiderano nutrirsi della Parola per
non cadere nell’egoismo individualista, albero che offre frutti indigesti, cattivi. Il rischio
però è che ciascuno di noi si rassegni ad essere albero cattivo, guardando alle sue opere,
spesso carenti di bontà... Permettetemi di raccontarvi che cosa ho provato, leggendo
questa pagina di Luca, che tento di commentare per me e per voi: mi sono sentita spinta a
scendere nel profondo di me stessa e lì ho trovato il mio tesoro ad aspettarmi. In verità non
l’ho accumulato io, capace solo di fragilità; ma mi è stato offerto dalla parola di Dio, che
approfondisco per noi. Dal forziere ho estratto due tre insegnamenti, esortazioni a vivere
nello stile cristiano, senza fronzoli, nella semplicità radicale, che propongono le Beatitudini,
che la scorsa domenica abbiamo sentito annunciare dal maestro. Guardate anche voi, nel
vostro cuore, e troverete, forse sorprendendovi, che Dio vi cerca, se come me, vi sentirete
poveri. Lasciatevi accogliere nel Suo grembo divino, quindi comunicate ai vostri intimi che i
poveri, come siamo noi, sono "beati" nella misura in cui nella loro umiliazione si lasciano
toccare ed amare dal Signore, che salva. Dio, nella persona di Gesù, è sempre sulle nostre
strade, mai stanco di cercare quanti soffrono tristezza, abbandono, solitudine, nel desiderio
di accompagnare coloro che hanno smarrito la strada giusta da percorrere, quindi vogliono
tornare dove li attende il Padre.