Con questa parola (epifania), di origine greca, il cui significato è ";manifestazione",
noi facciamo riferimento all'Evento della rivelazione di Gesù, Re divino, all'umanità,
alle nazioni. La nascita di Gesù a Betlemme di Giudea viene annunciata nel
firmamento dalla cometa, che, dall'Oriente, i Magi, studiosi delle stelle, seguono e,
sui loro cammelli, con doni regali, vengono ad adorare il nato Re. Regna in Giudea
Erode, che, per paura di essere detronizzato, concepisce progetti omicidi nei
confronti del Bambino divino, annunciato dai profeti e, adducendo il suo desiderio
menzognero di recarsi, anche lui ad adorarLo, chiede ai Magi di passare da lui, al
loro ritorno da Betlemme, per informarlo circa il luogo da raggiungere. La tradizione
chiama "re" (ma sono astrologi) questi studiosi orientali, che giunti alla grotta,
offrono al Bambino Gesù: oro, incenso e mirra, quindi, prostrati, Lo adorano; nello
stupore di Maria e di Giuseppe. Consideriamo "come" il Cielo rende edotta la terra
della divina nascita: prima raggiunge la gente semplice, come i pastori, poi manifesta
l'Evento e rende possibile l'adorazione anche ai dotti. Analizziamo ancora il nostro
mondo, affamato e desideroso di raggiungere beni molto diversi dalla Redenzione;
spesso alla spasmodica ricerca di idoli, che affascinano, ma rovinano le profonde
attese, deludendo e schiavizzando l'uomo. E’ tempo che, dopo 2000 anni di storia,
impetriamo per noi, come gli antichi profeti, per il mondo, il desiderio e la capacità
di convertire il cuore a Dio, Unico Vero Bene. Egli, senza sosta, viene a cercarci nelle
pieghe della nostra storia, tutti i giorni, per offrirci la salvezza eterna di cui abbiamo
bisogno grande.
La fede Cristiana ci offre una diversa considerazione del tempo (cronologia), che, per
i credenti, diviene opportunità di individuare la salvezza eterna, presente alle radici
degli eventi quotidiani, mai neutri.
Di fatto ciò che accade è sempre condizione, proposta di crescita spirituale per tutti
noi. Dio ci accompagna sempre, soprattutto nelle ore dolorose, nelle quali sostiene e
fortifica le nostre umane fragilità. Il firmamento, per noi credenti, non è quello
zodiacale, ma è manifestazione visibile luminosa della presenza paterna del Signore,
che veglia sul creato, per renderlo fedele visione del Suo cuore, mai dimentico di
noi. Come i Magi, seguiamo anche noi la presenza del Signore nelle nostre giornate:
LUI si farà incontrare, magari nella più umile delle situazioni.