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Commento al Vangelo della XXVI domenica del tempo ordinario

Data: 27/09/2021 - Ora: 11:20
Categoria: Cultura

vangelo

Molto impegnativo è l’alleggerimento di legami, ricchezze, facoltà che oggi ci chiede
il Signore, se vogliamo entrare nel Regno dei Cieli.

Gesù va verso Gerusalemme, luogo del Suo Sacrificio, per la nostra Redenzione, che
meriterà a LUI, figlio obbediente, la glorificazione del Padre.
Il Vangelo invita noi, discepoli del Cristo, alla Sua sequela, a liberarci di quanto
potrebbe rallentare il nostro cammino verso il Calvario, che è d’obbligo scalare, se
vogliamo tornare a casa, da Dio Padre. Nel Vangelo di Marco di questa XXVI
domenica è Giovanni, l’Apostolo prediletto del Maestro, a meritare la sua correzione
per la domanda, impropriamente interessata "Vuoi che impediamo a quel tale-
chiede Giovanni a Gesù- che pur non essendo dei nostri vuole scacciare i demoni?
-No!- gli risponde il Nazareno, deciso e netto e spiega subito dopo "Chi non è contro
di noi è per noi!
La motivazione del diniego del Signore è chiara "Non è la comunità di appartenenza
a far riconoscere "il discepolo" ma la fede, come relazione viva con Dio. Anche Gesù,
il Figlio Unigenito, infatti, prima di operare i segni presso il popolo che lo segue,
congiunge visibilmente, con quella del Padre, la Sua Volontà, tanto che il Nazareno
stesso, in un’altra pagina del Vangelo dirà "Chi vede me vede il Padre, ed ancor più
chiaramente "Chi riceve uno di questi piccoli (si riferisce ai bambini) nel mio nome,
riceve me e chi riceve me, riceve il Padre".
Molto impegnativo è l’alleggerimento di legami, ricchezze, facoltà che oggi ci chiede
il Signore, se vogliamo entrare nel Regno dei Cieli.
Non si tratta infatti di lasciare a valle il secondo paio di sandali o la tunica di
ricambio, ma quella parte della nostra vita non convertita al Vangelo; a cominciare
dalle nostre relazioni preferenziali.
Potremmo, se troppo appesantiti da interessi pagani, perdere di vista Gesù stesso,
nostro battistrada.
Lo scandalo che allontana, ancor oggi i semplici dalla comunità cristiana è la comune
mania, che molti credenti conservano, di impossessarsi della volontà di Dio, come
fossero loro gli unici interpreti veritieri. Tale accaparramento va tagliato, come
l’occhio, la mano che danno scandalo, nel senso che separano da Dio.
Il modello che Gesù ci propone è il bambino, bisognoso della cura altrui, vero
povero, secondo lo spirito cristiano, da aiutare e da imitare. Chi soccorrerà il suo
prossimo in stato di necessità, nel nome di Cristo, avrà la sua ricompensa.

Autore: Mariagrazia Camassa

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