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Data: 02/12/2021 - Ora: 09:44
Categoria:
Cultura
Non esiste un Natale laico; quello dettato dalla pubblicità, del "consumista", è falso, infelice
Giovanni, precursore del Messia, è il profeta che chiude il vecchio ed apre il nuovo testamento: è LUI la voce che
grida nel deserto "Preparate le vie del Signore" e senza reticenze ci suggerisce le scelte di vita necessarie perché
possiamo accoglierLo nel profondo del nostro essere, degnamente.
Il paesaggio di cui parla il Vangelo di questa domenica, infatti, non si riferisce al creato, ma all’intimo dell’uomo,
spesso molto simile a luoghi resi impervi da burroni, montagne e deserti.
Nel cuore, centro delle nostre passioni, creano profondi dirupi spirituali i giudizi violenti contro gli altri, così come i
colpevoli, vili silenzi conniventi, che possono danneggiarli; da smussare, in noi , è la presunzione, che ci fa sentire
superiori, rispetto a quanti definiamo fragili, incapaci. Tale senso di superiorità ingannevole, ci pone, superbi, alti
facendoci perdere il contatto con il resto dell’umanità, quando, in verità, l’umana relazione ci dice che siamo tutti
poveri peccatori, bisognosi gli uni degli altri.
L’atteggiamento arrogante, che ci rende dio di noi stessi, desertifica le nostre potenzialità migliori, rendendole
terreno brullo. Vogliamo rivelare , il nostro intimo inospitale, anche a Natale?
E’ tempo che ci prendiamo cura di noi stessi, incarnando, nel nostro essere, l’Amore che Gesù Cristo viene, anche
quest’anno, ad annunciare.
Non esiste un Natale laico; quello dettato dalla pubblicità, del "consumista", è falso, infelice; né possiamo limitarci a
fare festa in famiglia, fra noi, ignorando chi, soprattutto oggi, non sa di che vivere. Dopo la pandemia, della quale le
nostre inosservanze non ci consentono di vedere la fine, dovremmo sentire il bisogno di creare in noi lo spazio
aperto, attraente di una fede cristiana più autentica, fraterna.
Accogliamo finalmente, nel Dio che nasce, bambino, mite, arrendevole, bisognoso di attenzione, in attesa di carezze
ed affetto (perché LUI è il piccolo per eccellenza), le ragioni profonde del nostro credere, grati a LUI per la Sua Vita,
divina, di cui è venuto a farci dono, per liberarci dal retrivo egoismo che ci chiude.
Dio è il Bene presente nel mondo
Il Bene non ha origine nell’uomo,
che, vittima del suo egoismo, è incapace
di Amare.
Né è pianta spontanea: il Bene
ha radici profonde, ma in Dio,
solo benefattore, elargitore di ciò
che è bello e buono.
Soltanto LUI, infatti, ci sa rivelare
il suo immenso Amore con i doni
magnifici, presenti nel creato
e nei giorni offertici da vivere,
che, almeno in parte, ce lo manifestano: Egli è Padre!
Accade anche – ed è meraviglioso! –
che, in modo inatteso, si adoperino
per il vero Bene, uomini lontani dalla fede.
Questa è la stupenda rivelazione
della Carità del nostro eterno Padre,
desideroso di offrire sé stesso, sola
radice di ogni buon frutto,
anche ai viventi che Lo ignorano.
L’Amore di Dio raggiunge liberamente
chi vuole, senza mai esigere, per Sé,
un ritorno che non sia il nostro Bene.
Il Natale Cristiano è "Amore"!...
…lo vado scoprendo, ogni giorno,
financo in Dio -Padre, Figlio e Spirito-
trinitaria, eterna relazione.
Nel tempo, per divino progetto del Padre,
Gesù, Verbo divino, prese carne mortale
e venne a vivere nel mondo, desideroso
di liberare dalla schiavitù del peccato
la nostra umanità, a prezzo della sua,
ignominiosa morte di Croce.
Alcuni tra noi, già trasformati dal Suo
enorme Amore, pur essendo esseri comuni,
come me e voi, sono stati capaci di mettere
a repentaglio sé stessi per salvare la vita
di esseri fragili, come malati, vecchi, bambini.
Altri, ancora, vittime di violenti, hanno saputo
perdonare, di cuore, i propri aguzzini.
Preparandoci al Natale, quest’anno,
sarà bene che noi chiediamo a Gesù,
che sta per nascere, un po’ più di passione nel vivere.
Perché non divenire anche noi quel paradosso,
che, grazie all’Amore, decidono di offrire
sé stessi al Bene? Perché non vivere, da ora in poi,
come uomini nuovi, come insegna
il Vangelo? Raccomandiamoci a Gesù,
a LUI tutto è possibile, se ci lasciamo noi
amalgamare dal suo esempio, per seguirne le scelte.
In questo tempo difficile, il Signore con noi patisce per aiutarci a risorgere.
"Chi cercate"
Spesso,
Signore,
la vita,
davanti
a noi
che andiamo,
pone
ostacoli,
sentieri
impervi.
Da soli
e
senza appoggio
ci smarriamo,
soprattutto
se è sera,
dopo il calar
del sole.
Nell'39;angoscia,
sperduti,
desiderosi
di Te,
alba luminosa,
invochiamo
il nome Tuo,
divino Oriente,
Astro che sorge.
Ti riveli
ai cuori
nostri
affranti
e ci conforti,
sostenendoci
nel cammino,
Verso
l'Orizzonte,
dove
l'Eterno
ci attende,
desideroso
dell'incontro.
Gesù
sulla via dolorosa
cade.
Spinto dalla umana
fragilità
alla quale
ti stringi,
amante,
cadi ancora.
Le pietre
che, all’improvviso,
per terra baci,
vorrebbero
farsi pane,
soffice,
profumo
di Eucaristia
divina,
ma non
mutano:
le indurisce
l’odio
umano
che
ancora
uccide.
Grande
pena
ti opprime:
sei ancora
a terra,
infelice!
Inerme,
sanguinante
vilipeso,
ti risollevi
infine
e ti
rimetti
in cammino.
Ti seguo,
in mezzo
alla soldataglia,
Giovanni
che ti ama
e Pietro
che ancora piange
il suo
tradimento.
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