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Data: 08/08/2014 - Ora: 08:11
Categoria:
Economia
27 beneficiari maschili e 22 beneficiari femminili
L’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni ha consegnato nella mani di 49 giovani agricoltori - 27 beneficiari maschili e 22 beneficiari femminili- gli attestati dei diritti di reimpianto, concessi del tutto gratuitamente, di vigneti per la produzione di vino a Denominazione di Origine Protetta (DOP).
La cerimonia si è tenuta ieri mattina nella sede dell’Assessorato a Bari alla quale sono intervenuti i giovani agricoltori beneficiari dell’assegnazione.
L’uva da vino potrà essere reimpiantata su 94 ettari della Riserva regionale.
Circa il 50% dei diritti di impianto sono stati assegnati nelle province di Bari, Bat e Foggia, il restante 50% è ripartito equamente nelle province di Taranto, Brindisi e Lecce.
Le DOC maggiormente interessate da queste prime assegnazioni sono: la DOC Castel del Monte con 14 ettari; la DOC Rosso Cerignola con 11 ettari e le DOC Primitivo di Manduria e DOC Gioia del Colle con 10 ettari.
"Registriamo con piacere – ha detto l’Assessore Regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni – il rinnovato interesse delle nuove generazioni verso l’agricoltura, un interesse che continueremo a favorire in ogni modo nella consapevolezza che possa apportare freschezza, dinamicità, creatività e nuovo slancio ad un comparto cardine della nostra economia".
"Dai giovani – ha continuato Nardoni – ci giunge un segnale concreto di cambiamento che è garanzia di innovazione. Anche la cospicua partecipazione di giovani donne sottolinea il momento favorevole di cui gode la nostra agricoltura e del comparto vitivinicolo che continua a ricevere il l’apprezzamento dei mercati. Ciò ci conforta e ci incoraggia a proseguire sulla strada intrapresa. A breve metteremo a bando, dopo questi primi 94 ettari, altri 500 ettari sempre dalla riserva regionale".
"Con la nuova programmazione del PSR, - ha proseguito Nardoni- continueremo a sostenere i processi di qualità, di innovazione e di competitività, e favoriremo le operazioni di promozione e di internazionalizzazione. Metteremo in campo, in collaborazione con gli imprenditori agricoli, azioni di incoming per far conoscere in loco le nostre produzioni e valorizzarle al meglio".
"Aver bloccato l’esportazione dei diritti di reimpianto pugliesi verso altre regioni – ha concluso Nardoni – significa tutelare una identità colturale e culturale che ci viene invidiata da più parti e che da più parti si tenta di saccheggiare e di imitare. Tutti noi siamo chiamati al doveroso impegno di contribuire a migliorare l’immagine di una Puglia operosa che investe nel proprio territorio a testimonianza della continuità di una tradizione millenaria".
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