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Continua la querelle sui Poli oncologici del Salento

Data: 28/11/2014 - Ora: 10:07
Categoria: Attualità

fazzi

Salute Salento si difende dagli attacchi di Serravezza

Nei giorni scorsi il sito Salute Salento aveva diffuso un'intervista del dr. Narracci in cui si spiegava la decisione di turni pomeridiani per effettuare tac a malati oncologici per far sì che le attese non diventassero lunghe e faticose. E nel frattempo aveva illustrato una difficile situazione di carenza al Fazzi a differenza del polo oncologico del Sud Salento. A questo confronto ha reagito il presidente della Lilt di Lecce dr. Giuseppe Serravezza bollando le informazioni di Salute Salento come "menzognera, scorretta, distorta e fuorviante".

Serravezza non ha gradito che si parlasse del Polo oncologico leccese, come di una struttura sulla quale grava una «pressione notevole di malati oncologici». E, soprattutto, ha voluto ricordare alla direzione della Asl, che nel Polo oncologico da lui diretto non c’è stato bisogno di ricorrere ai turni pomeridiani per la Tac, dal momento che il servizio è attivo 12 ore al giorno. E, per dirla tutta, Serravezza ha precisato, dati alla mano, che il numero di pazienti oncologici nell’area sud è il doppio di quello del "Vito Fazzi".

Salute Salento tiene a precisare che ha fatto l’intervista al direttore sanitario della Asl Ottavio Narracci e che ha diffuso le informazioni, sicuramente «sgradite», ma non certo scorrette o menzognere, ha intrerpretato le dichiarazioni rilasciate dal direttore Narracci (e riportate fedelmente) in maniera diversa.
Il direttore sanitario ha insistito nel sottolineare che «la capacità di risposta alle richieste ha un limite» e quindi la Asl ha dovuto integrare con risorse aggiuntive la filiera diagnostica che in quel momento ha fatto registrare maggiori difficoltà.
Un provvedimento che non è stato adottato nel Polo oncologico dell’area sud probabilmente perché il personale (radiologi, tecnici e infermieri) riesce a far fronte alle richieste, potendo garantire il servizio per 12 ore (anche con sacrificio).
"Si fa fatica però a pensare - scrive Salute Salento - che il Polo oncologico diretto dal dottore Serravezza, se avesse avuto la stessa carenza di personale e le stesse difficoltà del "Vito Fazzi", sarebbe riuscito a lavorare 12 ore alla Tac. Si sarebbero mobilitati i sindacati che avrebbero preteso il rispetto dei diritti dei lavoratori.
Il direttore sanitario quindi non ha voluto sminuire l’attività e lo spirito di sacrificio dell’area oncologica sud. Ha semplicemente risposto alla «provocazione» del giornalista che ha messo a confronto i due Poli oncologici.
Quanto poi ai dati Asl che dimostrerebbero la maggiore complessità dei casi trattati nel Polo oncologico Casarano-Gallipoli, rispetto al "Fazzi", saremo ben lieti di pubblicarli, se il dottore Serravezza li metterà a disposizione".

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