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Data: 06/11/2014 - Ora: 12:32
Categoria:
Economia
La flessione è di oltre un miliardo di euro nell’ultimo anno
Crollano i prestiti alle imprese pugliesi. I finanziamentisono diminuiti di oltre un miliardo di euro in appena un anno. A rilevarlo è ilCentro Studi di Confartigianato Imprese Puglia che ha elaborato gli ultimi datidella Banca d’Italia per monitorare l’andamento degli impieghi erogati alle
aziende.
In particolare, da agosto 2013 ad agosto di quest’anno, lo stock dei prestitiè sceso da 23 miliardi 660 milioni euro a 22 miliardi 558 milioni. Laflessione è del 4,7 per cento. La crisi finanziaria ha allentato la morsa sugliStati e sugli istituti bancari, ma non sulle imprese. Da tempo, nei Paesi perifericidell’Euro-zona, gli spread sono sensibilmente calati e la raccolta di capitali a tassipiù bassi dimostra che la situazione è migliorata, sia nel breve che nel lungoperiodo, grazie al sostegno della Banca centrale europea. Tuttavia, non si vedonoancora ricadute positive sulle aziende, soprattutto su quelle di piccoledimensioni. I rubinetti del credito, infatti, restano tuttora chiusi. Negli istitutibancari si sta inceppando l’ingranaggio principale per sostenere l’economia reale.
In un anno si registrano lievi riprese nei mesi di gennaio (+1,9 per cento),giugno (+0,5) e luglio (+0,4). Tutti gli altri sono negativi.
«L’analisi di questi dati elaborati del nostro Centro studi regionale – spiegaFrancesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – dimostra chepersistono grosse difficoltà nell’accesso al credito, soprattutto da parte delle piccolee medie imprese». Tant’è che, in Puglia, la «fetta» più cospicua dei finanziamenti
(16 miliardi 377 milioni) è stata destinata alle imprese con più di venti addetti;mentre la restante parte dei prestiti (6 miliardi 181 milioni) a quelle di minoridimensioni. «Se si ha riguardo al fatto che in Puglia, secondo gli ultimi dati Istatdisponibili, le imprese con meno di dieci addetti rappresentano il 96,1 per cento deltotale e quelle con meno di venti addetti addirittura il 98,7 per cento, si comprendeperfettamente come la gran parte del nostro tessuto imprenditoriale non vengairrorato affatto da queste risorse. Nonostante l’instancabile intervento di strumentimutualistici, come i consorzi fidi, che hanno assicurato a tantissime micro e piccoleimprese l’accesso al credito – conclude il presidente – ancora troppi sono gli imprenditori del tutto tagliati fuori».
Suddivisione per province. Bari scende del 3,4 per cento (da dieci miliardi
590 milioni a dieci miliardi 230 milioni); Barletta-Andria-Trani del 3,7 per cento
(da un miliardo 869 milioni ad un miliardo 799 milioni); Brindisi del 5,4 per
cento (da un miliardo 488 milioni ad un miliardo 408 milioni); Foggia del 6,9 per
cento (da quattro miliardi 74 milioni a tre miliardi 794 milioni); Lecce del 7 per
cento (da tre miliardi 650 milioni a tre miliardi 396 milioni); Taranto del 2,8 per
cento (da un miliardo 986 milioni ad un miliardo 929 milioni.
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