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Crisi occupazionale. Confindustria Puglia lancia l'ennesimo allarme

Data: 18/04/2013 - Ora: 11:27
Categoria: Economia

Imprese

Le imprese collassano per vari fattori

I dati dell\'economia reale determinano una situazione di grave emergenza. Nel 2012 quaranta imprese manifatturiere al giorno hanno chiuso con tutte le gravissime conseguenze occupazionali e sociali e il dato nel 2013 è purtroppo in continua crescita.
Confindustria Puglia chiede ai sindacati e alle altre componenti economiche regionali di lanciare insieme un forte allarme sulla tenuta del sistema produttivo e sociale della regione.
Il tempo è scaduto: l\'economia reale non può aspettare i tempi biblici della politica e quindi si pone una questione di denuncia, ma anche di proposta, per intervenire immediatamente sui temi fondamentali del Paese.
Imprese e lavoratori sentono di essere soli. Siamo vicini al collasso. Gli ordini non arrivano, si fa sempre più difficile l’accesso al credito, i pagamenti della Pubblica Amministrazione, pur annunciati, ritardano nella effettiva riscossione e tanto meno nelle possibili compensazioni di debiti verso altre Istituzioni pubbliche.
Le attività di impresa sono, quindi, bloccate, così come la politica si attarda nella definizione degli Organi di Governo. "Non c’è più tempo!"
Anche le imprese che hanno già impegnato risorse, sono frenate nella realizzazione degli investimenti, a causa dei numerosi apparati burocratici che, così operando, disincentivano anche gli investimenti di quelle poche imprese che hanno palesato capacità di rischio nell’intraprendere nuovi insediamenti soprattutto nel manuffaturiero comparto indispensabile per creare occupazione.

Il nostro territorio pugliese rischia di vedere disperso un patrimonio di imprenditorialità e capacità produttive costruito in decenni di lavoro e di operosità dal quale sono nate imprese importanti che hanno valorizzato il capitale umano delle genti pugliesi.
Abbiamo bisogno di un Governo in tempi immediati, di un Governo stabile che metta al centro i temi della crescita e prenda immediatamente decisioni concrete.
Pur nella gravità della condizione in cui operano, le nostre imprese e le loro maestranze continuano a fare innovazione, ad investire nella produzione, si mettono in rete per cercare nuovi mercati.
Il piano per gestire le emergenze riguarda - in primis - lo sblocco dei debiti pregressi della P.A., un provvedimento la cui attuazione deve garantire modalità semplici, efficaci e vincolanti, evitando negligenze ed impendendo comportamenti dilatori.
Bisogna inoltre proseguire con accanita determinazione nella realizzazione delle infrastrutture già avviate, garantendo la prosecuzione delle opere che si trovano in fase di stallo, spesso non solo per mancanza di fondi, ma anche per i vincoli ambientalistici e numerosi altri imposti dal patto di stabilità interno.
E’ opportuno però ricordare la rilevanza dell’impegno della Regione nel sostenere con le risorse comunitarie del periodo 2007-2013 il sistema imprenditoriale locale.
Il Governo Regionale ha da attivare rapidamente numerose iniziative per consentire un ulteriore slancio dell’economia pugliese e metterla nelle condizioni di competere in Europa e nel mondo con equità di regole:
• Burocrazia "zero" con autocertificazione degli imprenditori e dei professionisti per ridurre i tempi autorizzativi;
• Accelerazione dei pagamenti dei crediti vantati dalle imprese pugliesi nei confronti della Amministrazione centrale dello Stato e degli enti locali e ASL;
• Rilancio della portualità marittima ed aeronavale attraverso la piattaforma logistica regionale che proietta l’Italia nel Mediterraneo.
• Concessione alle imprese del credito di imposta per spese di ricerca e innovazione e definizione delle disposizioni applicative per l’occupazione stabile di personale altamente qualificato;
• Accelerare l’attuazione dello Sportello Unico per interventi delle imprese in materia di ambiente, sanità e lavoro.

La politica regionale dovrà seriamente tagliare i suoi costi, dando un segnale forte di cambiamento.
Si invita altresì la politica a correggere l’errata e nefasta gestione delle società pubbliche, vedasi i casi degli enti fieristici, delle aziende sanitarie nonché delle municipalizzate ed assimilate operanti nel settore dei trasporti e della raccolta dei rifiuti, che hanno accumulato centinaia di milioni di perdite creando veri e propri dissesti nelle economie della pubblica amministrazione. Non si può perpetuare con la logica che sia sufficiente cambiare i vertici aziendali per migliorare la gestione: bisogna completamente rivedere con principi di capacità ed efficienza e non per sola appartenenza politica l’intero sistema di affidamento dei sevizi pubblici, altrimenti la paralisi sarà totale.
Confindustria Puglia sente di assolvere ancor di più il ruolo di grande responsabilità, consapevole dell\'emergenza e della necessità di reagire immediatamente e recuperare quello spirito di comunità che ha consentito nel passato livelli di crescita.
Bisogna lavorare insieme con le parti sociali per salvare le aziende e il Paese, insieme per tornare a quello spirito del dopoguerra che porti a passare dagli interessi alle esigenze del Paese. Insieme vogliamo con più forza chiedere alla politica di fare altrettanto.

Autore: Angelo Bozzetto, presidente Confindustria

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