"Dipinti tra Rococò e Neoclassicismo da Palazzo Chigi in Ariccia e da altre raccolte."
Racchiusi nel nome della mostra inaugurata sabato scorso presso il palazzo Ducale di Cavallino, vivono almeno cent’anni di arte pittorica. Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cavallino, guidato dall’onorevole Gaetano Gorgoni, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Lazio e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, l’esposizione rimarrà aperta fino a domenica 15 Dicembre.
Curatore della mostra, l’architetto Francesco Petrucci, Conservatore di Palazzo Chigi in Ariccia, sabato a far gli onori di casa accanto a Vittorio Sgarbi e, grazie anche alla collaborazione del Principe Fulco Ruffo di Calabria, a presentare opere che abbracciano la pittura del Settecento, secolo dei Lumi e di fermento artistico e culturale in quel di Roma.
Una vetrina, dunque, che attraversa trasversalmente più epoche artistiche, dal Rococò, con Francesco Trevisani, Sebastiano Conca e Corrado Giaquinto, al Proto-Neoclassicismo di Francesco Fernandi, ad accenni di Classicismo con Michele Rocca, fino ad arrivare ad Antonio Cavallucci e Giuseppe Cades, con il tramonto del Barocco e lo sguardo volto a istanze preromantiche ed ottocentesche.
Fondamentale chicca, punto focale della mostra, pur non essendo un dipinto, un libro monumentale contenente i progetti di Luigi Vanvitelli per la realizzazione di uno dei più imponenti e significativi monumenti architettonici del ‘700, la Reggia di Caserta.
Così, tra cornici, disegni, opere, livree ed abiti d’epoca della famiglia Chigi, la sala del Palazzo Ducale di Cavallino, gremito durante l’apertura della mostra, diventa casa di un pezzo di storia e dimora di un innegabile e tangibile valore artistico e culturale.

Brano: Antonio Gervasoni_The Waltz