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Data: 16/02/2016 - Ora: 09:06
Categoria:
Attualità
Capone su dati report Salute e Ambiente Lecce
I dati forniti ieri da RePOL sulla salute e l'ambiente in Puglia e soprattutto nell'arco jonico non sono confortanti anzi registrano picchi oltre la media.
"Salute e ambiente tra le priorità della Regione Puglia" ha detto Loredana Capone, assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, questa mattina, in occasione della presentazione a Lecce del "Report ambiente e salute in provincia di Lecce", elaborato da RePOL (Rete per la Prevenzione Oncologica Leccese), oggi CSA Lecce (Centro Salute Ambiente provincia di Lecce), in collaborazione con Regione Puglia, Asl Lecce, Arpa Puglia, Provincia e Comune di Lecce, Inail, Università del Salento e Cnr.
"Siamo di fronte a una vera e propria emergenza – ha proseguito l’assessore – e i dati pubblicati da RePOL non fanno altro che confermarlo. Dobbiamo accelerare sulla prevenzione e sulla terapia. Dobbiamo stimolare il nostro tessuto economico, le nostre imprese a migliorare ancora di più le proprie performance in materia di ambiente e salute. Le risorse per sostenere gli investimenti ci sono. È importante, allora, lavorare in questa direzione come pure è importante investire in ricerca e innovazione per garantire l’utilizzo dei migliori materiali e dei migliori processi produttivi così da non impattare sulla salute.
La Regione Puglia ha già messo in campo strumenti utili come, ad esempio, l’appalto pre-commerciale finalizzato a utilizzare prototipi che salvaguardino l’ambiente, e intende farlo anche in questa programmazione. Ciò che serve adesso è un tavolo tra Arpa e Regione Puglia, con tutti gli assessorati competenti, per verificare se c’è bisogno di nuove leggi, ma serve anche la volontà concreta di agire tutti verso un unico obiettivo: la tutela delle persone e dell’ambiente. È indispensabile intervenire al più presto affinché industria e lavoro non si traducano in danno, anzi, possano generare nuove occasioni per migliorare l’impatto sanitario". "Ricordo ancora – ha concluso Capone - quando approvammo la legge sul danno sanitario: molti la interpretarono come un danno all’industria.
I fatti, poi, hanno dimostrato non soltanto che questo non era vero ma che la stessa legge poteva, in termini di prevenzione, persino migliorare l’industria. Basta, allora, con le parole servono fatti concreti e un atteggiamento scientifico e rispettoso delle vere priorità per la vita delle persone".
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