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Data: 10/04/2013 - Ora: 10:25
Categoria:
Politica
Per Vendola "il decreto, così come è stato licenziato dal Consiglio dei Ministri, non servirà neanche alla Puglia
Una stangata dal Governatore delle Puglia Nichi Vendola sul decreto sblocca pagamenti alle imprese da parte dello Stato. "Concordo con tutti quei dubbi - dice - e quelle critiche che in queste ore stanno avanzando le associazioni imprenditoriali in merito ai contenuti del decreto del Governo per lo sblocco dei pagamenti. Non c’è più tempo, le imprese stanno morendo e le Regioni non possono restare a guardare".
Entrando nello specifico del provvedimento, Vendola ha espresso le "sue molte riserve su questo testo che non servirà né alle imprese né alle Regioni".
"Intervenga il Parlamento - ha aggiunto Vendola - per modificare un decreto lacunoso che, per molta parte, non corriponde affatto alle urgenze drammatiche che esprimono ora i territori e gli enti locali. Un testo che non interviene laddove invece avrebbe dovuto intervenire, e cioè sul Patto di stabilità, i cui vincoli sono un cappio al collo delle pubbliche amministrazioni che hanno risorse chiuse in cassaforte per aprire i cantieri e dare lavoro e che non possono utilizzare".
Per Vendola "il decreto, così come è stato licenziato dal Consiglio dei Ministri, non servirà neanche alla Puglia, che pure ha accumulato una ricca dotazione di cassa, avendo una gestione di bilancio virtuosa".
"Non ne trarranno nessun beneficio – ha sottolineato Vendola - neanche le imprese pugliesi che risulterebbero penalizzate proprio dalla virtuosità della Regione Puglia. Un paradosso intollerabile e ridicolo. Occorre però essere chiari e sgomberare il campo dagli equivoci. La Puglia, così come le altre regioni, ha bisogno di un allentamento del Patto di stabilità, ha bisogno di poter spendere le risorse che ha in cassaforte. E’ opportuno dunque, anche su questo decreto, intervenire in Parlamento e noi stiamo lavorando proprio su alcuni specifici emendamenti che spero siano condivisi dalla totalità dei parlamentari pugliesi".
"L’auspicio – ha concluso Vendola – è che la discussione in Aula, su un tema così delicato e complicato e in un contesto di possibile blocco dei lavori a casua della mancata costituzione delle commissioni parlamentari, possa svolgersi senza approssimazione e superficialità. L’Italia avrebbe bisogno una volta per tutte di legiferare in modo chiaro e netto, affrontando un problema che, nel corso del tempo, si è stratificato attraverso diversi provvedimenti legislativi".
Autore: Diego Contino
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