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Data: 09/07/2015 - Ora: 09:02
Categoria:
Attualità
Nuovo primario
L'oncologo Giammarco Surico è rientrato in servizio per dirigere l'unità di Oncologia del "Vito Fazzi". Nella prima mattinata, accompagnato dal direttore generale Giovanni Gorgoni, ha incontrato lo staff dei medici oncologi per un breve saluto di presentazione. Quindi ha visitato il reparto di degenza e il "Day hospital", dove si è intrattenuto con gli infermieri e il personale sanitario.
Barese, 3 figli maschi di 20, 17 e 15 anni, Surico è stato consigliere regionale per due consiliature (2005-2015), fino alla scorsa tornata elettorale nella quale non ha ritenuto di impegnarsi. A Salute Salento www.salutesalento.it ha rilasciato una breve intervista.
«Amo Lecce e i leccesi e soprattutto rientro molto volentieri in una struttura che in questi 10 anni si è retta molto bene, grazie all’impegno dei medici, degli infermieri e delle associazioni che hanno contribuito a dare un’offerta sanitaria molto valida, in un territorio dove l’incidenza dei tumori, purtroppo, è elevata. Bisogna quindi rimboccarsi le maniche per migliorare ulteriormente».
Ha già individuato delle priorità?
«La prima cosa è garantire comunque ai salentini un'offerta degna dei livelli standard che la medicina oggi pretende, senza tralasciare l’impegno nella ricerca che è fondamentale. Ma questo già avviene con l’impegno di tutto il personale che in questi anni ha sopperito alla mia mancanza».
In consiglio regionale il dottor Surico, nelle file di Forza Italia, è sempre stato all'opposizione e a questo proposito, ha spiegato
«La coerenza in politica è una dote da mantenere salda. Ho deciso di non candidarmi più perché questa volta non c’erano le condizioni per affrontare una battaglia che ci avrebbe potuto vedere anche vincenti; però le spaccature nel centrodestra hanno prodotto il risultato che è sotto gli occhi di tutti. Il presidente Emiliano, essendo una persona valida ed estremamente tenace, ha fatto una campagna elettorale che penso che possa contribuire a migliorare ancora nei vari settori la Puglia. E’ difficile trovare oggi gente che fa un passo indietro. A volte si rimane attaccati alla poltrona. Io l’ho fatto perché credo che l’impegno deve essere valido se vi è un progetto vincente. In questa fase non c’era, perciò ho ritenuto di poter dare di più come medico che come politico».
Pensa che l'esperienza politica maturata in questi anni possa servire alla sua professione di primario ospedaliero?
«Intanto serve per capire meglio quali sono gli aspetti tecnico-burocratici e legislativi che in 10 anni mi hanno portato a considerare che a volte la legislazione sanitaria è molto artificiosa o complessa; Io credo che bisogna pensare a un modello legislativo nuovo: poche leggi e fatte bene, che possano essere capite e fruite da tutti, senza possibilità di interpretazioni che consentono l’inserimento di fatti corruttivi nelle sue maglie. In una sanità che ha un flusso di denaro di 7,5 miliardi di euro all'anno è necessario riportare l’etica e la morale al 1^ posto, in modo da ripristinare le regole del gioco che devono essere trasparenti, di competitività e di meritocrazia».
Dato il suo vissuto politico c'è da aspettarsi che nelle stanze della Regione lei si saprà muovere bene, per facilitare le istanze del territorio.
«L’ho fatto quando ero consigliere regionale e continuerò a farlo. Certamente ci muoveremo un po’ più agevolmente. La sanità durante questi anni è stato il mio cavallo di battaglia e il mio impegno di sempre. Sono entrato in politica con un fine preciso: dare un contributo per migliorare il sistema e l’offerta sanitaria. Purtroppo, data l'appartenenza politica, il nostro contributo è risultato inferiore rispetto a quanto poteva essere se fossimo stati forza di governo. Si poteva fare di più e io farò di più anche qui come medico impegnato nell'Oncologia». Più di una promessa ci sembra una sfida.
Autore: www.salutesalento.it
Data: 22/12/2022
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