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Data: 08/06/2016 - Ora: 12:41
Categoria:
Attualità
Nuove manifestazioni contro la violenza sulle donne
Il due giugno di 70 anni fa le donne italiane, per la prima volta con il suffragio universale, votarono a favore della Repubblica. A pochi giorni dall’anniversario di questa ricorrenza si è verificato l’ennesimo femminicidio. E’ il caso di Sara di Pietrantonio, la ragazza bruciata viva dal suo ex fidanzato per gelosia.
Il Coordinamento Universitario di Lecce, da sempre partecipe alle battaglie che mirano ad un rafforzamento dei diritti del sesso femminile, ha aderito alla protesta ideata da un gruppo di donne, che consiste nell’appendere dei panni rossi a finestre e balconi e nel lanciare un hashtag sui social, #saranonsarà in memoria della vittima e per sostenere la campagna contro i femminicidi. Anche il campus universitario Ecotekne ha collaborato a tal proposito con l’esposizione di oggetti rosso sangue.
"Il femminicidio è frutto di una cultura sessista ancora molto radicata" dichiara Martina Carbone, rappresentante uscente presso il Comitato Unico di Garanzia ciò di cui abbiamo bisogno è una rivoluzione culturale, che deve partire dall'educazione familiare, passare per l'istruzione pubblica in tutte le sue fasi ed arrivare alla società intera".
Un fenomeno che si manifesta dall’inizio della società, dove l’uomo, nella maggior parte dei casi, è più forte fisicamente, portando ad un senso di superiorità da parte dell’uomo. Secondo i dati ISTAT nel 2015 Il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza, e per il 12% le vittime non sono riuscite a denunciare le violenze. Le donne separate o divorziate hanno subìto violenze fisiche o sessuali in misura maggiore rispetto alle altre (51,4% contro 31,5%). Critica anche la situazione delle donne con problemi di salute o disabilità: ha subìto violenze fisiche o sessuali il 36% di chi è in cattive condizioni di salute e il 36,6% di chi ha limitazioni gravi. Il rischio di subire stupri o tentati stupri è doppio (10% contro il 4,7% delle donne senza problemi). Un'altra causa dei femminicidi è lo stalking, una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo, i quali affliggono un'altra persona, perseguitandola, generandole stati di paura e ansia, e per il 77% le vittime di questo fenomeno sono donne.
Progetto alternanza Scuola-Lavoro a.s 2015/2016
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