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Data: 17/09/2014 - Ora: 11:17
Categoria:
Economia
Sasso e Capone a incontro su distretti produttivi
Esperto della distribuzione dei beni, avvocato d’affari, manager della cultura, stampatori 3d. Sono alcuni dei profili richiesti dal sistema produttivo pugliese non contemplati dal repertorio delle figure professionali. L’incontro tra i distretti tecnologici e produttivi (presenti i distretti tecnologico, bio, dell’informatica, aerospaziale, puglia creativa, energie rinnovabili) con gli assessori regionali al Diritto allo studio, Alba Sasso e allo Sviluppo economico, Loredana Capone, è stato proficuo, così come riconosciuto da tutti i partecipanti (tra cui associazioni datoriali e rappresentanti dell’ufficio scolastico regionale) nel padiglione 152 alla Fiera del Levante.
"Un paese non può crescere se non punta a un sistema professionale che non si colleghi a un pezzo di economia importante – sottolinea Sasso -. Per questo c’è bisogno dei distretti. Noi stiamo cercando di avvicinare questi mondi anche per costruire i poli tecnico-professionali. L’abbiamo fatto per il turismo vogliamo farlo per l’energia sostenibile e per l’informatica. I poli tecnici sono reti che vedono impegnate scuole, enti di formazione, sindacati, università, imprese, che intendono accorciare le distanze tra il sistema dell’istruzione e quello produttivo. Questo percorso passa attraverso l’innovazione e la ricerca e l’individuazione di profili professionali e innovativi legati appunto al mondo della ricerca. Il repertorio è uno strumento, non risolve i problemi dell’occupazione, dell’economia e della crescita, è utile per formare al meglio le figure che servono al sistema. Noi abbiamo bisogno di strumenti per analizzare e definire la nostra realtà e costruire politiche perché questa realtà possa andare avanti e mettere i giovani al centro delle nostre azioni".
"L’incontro di oggi e gli altri a seguire devono colmare questo gap tra mondo delle imprese e sistema formativo – sostiene Capone -. L’anno scorso per esempio un’azienda del settore aerospaziale richiedeva una figura che a noi mancava, il verniciatore di fibra di carbonio. Lo prendevano dall’Irlanda che ha una scuola specifica. Nel campo del marketing manca in tutto il centro sud un ingegnere agrario capace di progettare serre soprattutto fotovoltaiche con un titolo di studio ad hoc. Per questo molte aziende importano dall’Israele perché la produzione incontra questo limite. Ancora, mancano l’export manager e l’ingegnere meccanico che si occupi di tecniche di trasformazione agraria. Il repertorio delle figure professionali è uno strumento aperto e flessibile che funziona solo se incontra la domanda da parte degli imprenditori. Le scuole professionali ci chiedono sempre profili che non vanno più.
Se invece si realizza questo incontro diamo la possibilità alle scuole di ampliare queste figure. Il repertorio è fondamentale anche per i ragazzi che devono formarsi". Attualmente il repertorio delle figure professionali contempla 176 profili di cui 88 operatori, 144 tecnici, 44 responsabili. Realizzato nel 2013, in linea con le politiche europee, definisce gli standard professionali basandosi sulle competenze specifiche e le aree di attività.
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